Un Assayas tutto azione e ritmo

Il gioco delle coppie” era un film tutto basato sulla parola e sulle relazioni sentimentali.
 
Adesso Olivier Assayas ritorna ai temi della sua miniserie televisiva “Carlos” con “Wasp Network“, un film presentato allo scorso festival di Venezia (senza troppo successo) che fa dell’azione e il ritmo il suo punto di forza.
 
E che invece di passare in sala arriva direttamente solo sulla piattaforma Netflix.

 

L’Avana, 1990. René González, pilota di linea cubano, lascia moglie e figlia e fugge a Miami dove lo raggiungono presto altri dissidenti cubani che vogliono rovesciare il regime di Castro.
Ma René e compagni non sono chi dicono di essere. Infiltrati nei gruppi terroristici anti-Castro, sono spie al servizio dell’Intelligence cubana. La loro missione è quella di stanare le cospirazioni dei gruppi di esiliati cubani basati in Florida. Fedele al suo Paese come alla sua famiglia, che lo raggiungerà negli States qualche anno dopo, René verrà arrestato dall’FBI e condannato a quindici anni di prigione.

 

Nel cast Pedro Pascal, Gael García Bernal, Edgar Ramirez e Penélope Cruz.


 


Sentiamo le parole del regista francese nell’intervista che aveva rilasciato durante l’ultimo festival di Venezia:

 
Inizialmente non pensavo che saremmo riusciti a fare un film su un argomento così controverso, ma per i cubani queste persone sono degli eroi e per questo alla fine abbiamo ottenuto il permesso di girarlo. Nel periodo in cui abbiamo lavorato però c’era molta tensione tra gli Stati Uniti e Cuba e devo ammettere che la cosa che ci ha creato molte difficoltà, la situazione era molto tesa.
Non ho mai incontrato l’autore, Fernando Morais, ma il suo libro ci è stato utilissimo.
Morais ha fatto un incredibile lavoro di raccolta del materiale, non ho seguito la sua struttura ma molto del mio film viene da “Os últimos soldados” da Guerra Fría. Avrei però preferito potermi confrontare con lui.
Se non avessimo ottenuto di poter girare il film a Cuba, il progetto non avrebbe mai visto la luce. Non potevamo ricostruire L’Avana o girare in qualche altra location, dovevamo necessariamente lavorare in loco. E’ stato un processo molto lungo, inizialmente siamo stati a Cuba per parlare con i protagonisti della storia, tra cui proprio Olga e René Gonzales, li abbiamo conosciuti nella vita reale, come sono adesso.”

 

Finiamo con il trailer ufficiale (anche se in inglese) !!

 


 

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