Versione Originale, puntata 1: Al Pacino

Doppiato o lingua originale ?

 

Negli ultimi anni è una domanda sempre più discussa (anche con toni accesi) dagli appassionati di cinema ognuno con le proprie buone ragioni.
 
Anche su Amicinema se ne e’ discusso particolarmente durante le uscite del mercoledì che capitano nella lingua originale.

 

In questa nuova rubrica vogliamo dare spazio ai grandi attori stranieri e farveli sentire, nelle loro interpretazioni più famose, con la loro voce e la loro grande bravura in modo che li possiate apprezzare senza il filtro del doppiaggio italiano.


 

Iniziamo con un attore che della voce ha fatto uno dei suoi punti di forza… ovvero Al Pacino !!
 
Questo pezzo è tratto da “Any given sunday” (da noi “Ogni maledetta domenica”) di Oliver Stone, uno dei film piu’ belli sul football americano ed e’ uno dei suoi monologhi più famosi.

 


 

In Italia e’ stato doppiato dal grande Giancarlo Giannini e se vi rimane qualche dubbio su cosa dice il testo originale ecco la traduzione italiana!

 

Non so cosa dirvi davvero. Tre minuti, alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all’inferno adesso signori miei. Credetemi. E possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta.

 

Io però non posso farlo per voi. Sono troppo vecchio. Mi guardo intorno, vedo i vostri giovani volti e penso “certo che ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare”. Si perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no.
Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi da anche fastidio la faccia che vedo nello specchio.
Sapete col tempo, con l’età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita.
Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football.

 

Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo, capitelo. Mezzo passo fatto un po’ in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloce o troppo lento e mancate la presa.
Ma i centimetri che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire.

 

E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro.
La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.

 

Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi, è tutto qui.
Allora, che cosa volete fare?

 

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