Cannes 2018: dal concorso alla sala

Per noi appassionati di cinema e spettatori in sala un festival e’ principalmente una competizione dove una ventina circa di film si sfidano idealmente per conquistare il massimo premio (Palma, Leone o Orso che sia) che la giuria deciderà di assegnargli.

 

Giocando con i numeri abbiamo ipotizzato due indici per capire quanto un festival e’ vicino alla distribuzione che poi, nel bene o nel male, fa le scelte finali che porteranno i film nelle sale cinematografiche a noi spettatori.

 
Il primo tiene conto di quanti film in concorso sono poi usciti veramente nelle sale e nel caso dell’ultima edizione di Cannes parliamo di un ottimo 71% (15/21), praticamente in linea con o scorso anno (14/19, 74%).
 
Il secondo pesa anche i premi assegnati (per tutte le informazioni vi rimandiamo all’articolo di settimana scorsa) e valuta la differenza tra le scelte della giuria e appunto quella della distribuzione: nel 2018 l’indice sale fino ad un buon 74% visto che quasi tutti i film premiati sono poi usciti in sala.
 

Guardando i film dello scorso anno abbiamo potuto vedere in sala il vincitore “Un affare di famiglia” di Hirokazu Kore’eda, “L’albero dei frutti selvatici” il film di Nuri Bilge Ceylan che per molti meritava il premio massimo, “BlacKkKlansman” di Spike Lee, l’ottimo “In guerra (En guerre)” di Stéphane Brizé e “Summer (Leto)” del russo Kirill Serebrennikov.

 
Da noi sono arrivati ovviamente i due film italiani premiati, “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher e “Dogman” il film di Matteo Garrone che poi e’ stato anche scelto per rappresentare l’Italia ai Premi Oscar (purtroppo senza successo).
 


 

A fine del 2018 abbiamo anche visto le opere dei due registi Iraniani in concorso: “Tre volti (Se rokh)” di Jafar Panahi e il deludente “Tutti lo sanno (Todos lo saben)” di Asghar Farhadi.

 

Citiamo anche un trittico di grandi film: “Cafarnao – Caos e miracoli (Capharnaüm)” di Nadine Labaki, “Cold War (Zimna wojna)” di Pawel Pawlikowski e “I figli del fiume giallo (Jianghú érnu)” di Jia Zhangke uscito proprio in questi giorni.

 

Sono ancora senza data, ma opzionati da un distributore nazionale: “Under the Silver Lake” dell’americano David Robert Mitchell (distribuito da Cinema), “Les filles du soleil” di Eva Husson (distribuito da Bim Distribuzione) e l’acclamato “Burning (Beoning)” di Lee Chang-dong (distribuito da Tucker Film).
Siamo confidenti di vederli entro fine 2019 nelle nostre sale !

 

Tra i film che probabilmente non vederemo mai vi segnaliamo “Ayka” di Sergej Dvorcevoj che e’ stato premiato per la miglior interpretazione femminile e “Le livre d’image” del “giovane” ottantottenne Jean-Luc Godard !

 

E questo per lo scorso anno e’ tutto… siete pronti per la nuova edizione ?

 


 

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