Un’espressione primitiva di movimento e potere

E’ il film che inaugura ufficialmente il 2019 e ieri sera anche ha “allietato” il Capodanno in molti cinema milanesi.
 
Il grande classico di Dario Argento “Suspiria” torna a nuova vita grazie Luca Guadagnino, reduce dal successo internazionale con 4 candidature all’Oscar per “Chiamami col tuo nome” e sempre piu’ lanciato tra i grandi registi mondiali.
 
Sarà uno tra gli horror più scioccanti e visionari mai visti complice anche la bellissima colonna sonora di Thom Yorke, leader dei Radiohead.

 

Germania anni ‘70, una ballerina americana si iscrive alla Tanz Akademie per seguire i suoi prestigiosi corsi di danza ma quando inizieranno a scomparire alcune ragazze scoprirà che l’istituto, fondato dalla potente e malvagia strega, la Mater Suspiriorum, è una copertura per lo studio delle scienze occulte.

 

Nel cast Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth e Jessica Harper.


 

Ci zittiamo e lascio spazio adesso alla recensione di Anna Baisi:
 
“L’ultimo film di Luca Guadagnino “Suspiria” è una svolta nel percorso cinematografico del regista che dopo la trilogia del desiderio dei film Io sono l’amore, A Bigger Splash e Chiamami col tuo nome propone il remake dell’iconico capolavoro thriller horror del regista Dario Argento del 1977.
Anche se definirlo remake è inesatto, infatti la stessa Tilda Swinton ormai musa indiscussa del regista, lo ha definito una “cover version”: un film con testi e melodia simili, ma una strumentazione molto diversa.
Mentre il film di Argento utilizzava le streghe come un modo per aggiungere sapore occulto, Guadagnino, aiutato dalla sceneggiatura di David Kajganich, le usa per mostrare la femminilità come una forza.
Ambientato in una grigia Berlino divisa dal muro nel 1977, è ricompreso in “sei atti e un epilogo”.
 
Susie (Dakota Johnson) è la ragazza americana che si unisce alla prestigiosa scuola Helena Markos Dance Company, orrorifico luogo dove misteriose sparizioni e comportamenti schizofrenici infestano le sue sale e nelle cui misteriose stanze chiuse a chiave scoprirà i segreti delle streghe che gestiscono la scuola.
Quando Patricia (Chloë Grace Moretz) la sconcertante ballerina dell’accademia che è in cura psicanalitica dal dottor Jozef Klemperer scompare, la coreografa Madame Blanc (Tilda Swinton) spiega che la ragazza ha lasciato la compagnia a causa delle sue convinzioni politiche anti naziste.
Nel frattempo, mormorii di lotte di potere terreno si mescolano a sussurri su un triumvirato di madri mitiche le cui ombre infestano l’accademia incutono timore.
Susie, cresciuta nella famiglia mennonita ed additata dalla madre come seme del male del mondo impressiona Madame Blanc con la sua miscela unica di innocenza e mostruosità interiore, emerge sulle altre interpretando la protagonista nella provocatoria danza “Volk”, che è diventata la sinistra firma dell’accademia con il messaggio di una mostruosità esteriorizzata.
Mentre Susie si esibisce nella danza nel piano sottostante un’altra studentessa, Olga (Elena Fokina), è intrappolato da sola in una sala prove mentre il suo corpo la attacca da dentro in una parodia malvagia delle mosse di ballo di Susie.
È una scena di terrore paralizzante, girata con brillante brutalità.
 
Dario Argento con la sua fantasia sognante connotava il film in una qualità astratta e atemporale anche se con sottili allusioni al passato colpevole della Germania, Luca Guadagnino si concentra sulle specificità socio-politiche del contesto del 1977 con resoconti del gruppo Baader-Meinhof e le discussioni sull’eredità del nazismo sono costantemente alla ribalta, accanto a dichiarazioni sul cambiamento del ruolo delle donne nella società moderna e sul potere indomabile della maternità.
“Strega”, nel corso della storia, è stato spesso sinonimo di “donna che ha troppa energia”: nel mondo di Guadagnino sono temute e riverite.
La nuova Suspiria si intreccia anche in una sotto trama dove il dottor Klemperer (interpretato dalla Swinton, con trucco e protesi), lo psicoterapeuta junghiano che cerca di scoprire cosa stia succedendo nella compagnia di danza di Patricia, la sua paziente scomparsa e il cui diario rivela un’antica religione praticata dalla congrega di Helena Markos e che rappresenta l’allegoria della Germania che ancora affronta le colpe della seconda guerra mondiale e la denazificazione.
In sottofondo le azioni della banda armata Baader-Meinhof durante l’autunno tedesco del 1977 che sono un grido di denuncia che con un odio omicida cerca di esorcizzare l’odio sotterraneo della recente Storia.
Il passato perseguita tutti più di ogni visione o incantesimo con la consapevolezza dell’orrore di sapere che i mali dei tempi passati non ci lasciano mai davvero.
 
È anche un film molto bello e profondamente inquietante e con una colonna sonora che incanta di Thom Yorke e una meraviglia tecnica per la quale Guadagnino si è ricongiunto con il suo direttore della fotografia di “Chiamami col tuo nome”, Sayombhu Mukdeeprom, per assemblare una serie di immagini che vanno dal delizioso al disturbante o al veramente disgustoso.
Quando le ragazza dell’accademia di danza si esibiscono l’atmosfera è sbalorditiva, ipnotica e sessuale – un’espressione primitiva di movimento e potere.”

 

E questo il potente trailer ufficiale !!

 


 

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