Paludi, fango, freddo, pioggia e il mito della creazione di Roma

E’ uno dei film italiani piu’ attesi della stagione, per l’ambientazione, per l’attore (un Alessandro Borghi ormai star italiana) e per la regia, visto che per Matteo Rovere, arriva 3 anni dopo il grande successo “Veloce come il vento” e ci si aspetta molto dal regista romano.

 

Il primo re” come ricorda il regista stesso “non segue l’estetica classica del peplum alla Ben-Hur, ma racconta invece, la fondazione dell’Impero a partire proprio dal mito come se fosse vero.”

 

Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda.
I due fratelli sono pastori e si chiamano Romolo e Remo, i gemelli che secondo la leggenda erano figli di Rea Silvia, discendente di Enea e del dio della guerra Marte.

 

Nel cast Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Massimiliano Rossi e Tania Garribba.


 

Estrapoliamo da una recente intervista a Alessio Lapice queste parti che si sembrano molto interessanti:
 
“Il film e’ sia fisico che emotivo, anche se predomina l’amore tra questi due fratelli. C’è molto effetto visivo in questo film, anche spettacolarizzato, ma la cosa che più si vive e percepisce è questo amore, il loro aggrapparsi alla sopravvivenza.
Entrambi, Romolo e Remo, hanno un obiettivo comune ma vivono la resistenza e la sopravvivenza in due modi diversi.
L’aspetto fisico, come quello visivo, c’è ed è molto presente ma la sintesi di tutto è il legame tra questi due fratelli.
È uno spettacolare crudo, un po’ alla Revenant!
 
Con il latino arcaico non è stato semplice. Significava rapportarmi con una nuova lingua. Un modo di parlare diverso, in cui alcune parole ti costringono a usare la mimica del vivo in maniera diversa. All’inizio mi sembrava assurdo, irrealizzabile poi ho notato che era diventata una cosa più semplice, conosciuta, organica. Con Matteo Rovere e Alessandro Borghi abbiamo fatto un mese intenso di prove e non solo sulla lingua ma anche sulle azioni da compiere, come l’uso della spada. Era importante a imparare a usare corpo e mente da uomo di quei tempi!
 
Abbiamo girato tutto a cielo aperto con la luce più naturale possibile, in posti assurdi. Paludi, fango, freddo, pioggia vera, corde, cavi, lanci, apnea sottacqua. Abbiamo combattuto con le spade in lega di metallo vero. Nei combattimenti le spade facevano le scintille! Sono successe una marea di cose incredibili. Abbiamo girato quasi sempre senza i camper perché eravamo in luoghi estremi. Facevamo quattro ore di trucco al mattino. Tutto era immerso nella natura. Quando sono rientrato a casa nella civiltà e mi sono seduto a tavola con posate, tovagliolo, tovaglia ero quasi stranito. Il primo re è stato un vero regalo per me come attore. È tutto quello che sognavo quando ho iniziato questo mestiere: il creare.”

 

Gran finale con il trailer ufficiale di questa attesa pellicola !!

 


 

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