La generazione dei “tagliati fuori”

La profezia dell’armadillo” e’ l’adattamento dell’omonima graphic novel bestseller di Zerocalcare ed e’ stato un piccolo evento al festival di Venezia segnando l’esordio sul grande schermo per il regista Emanuele Scaringi.

 

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia ed e’ un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.
La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.
La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.

 

Nel cast Simone Liberati (“Cuori puri”), Valerio Aprea (La trilogia “Smetto quando voglio”), Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Kasia Smutniak, Diana Del Bufalo, Adriano Panatta e Vincent Candela.


 

Sentiamo le parole del regista Emanuele Scaringi alla conferenza stampa veneziana:
 
Certo che avevo paura. Dovevamo fare un film da un fumetto, un fumetto di così grande successo, ma soprattutto raccontare la storia della vita di chi l’ha scritto in realtà però la sfida più grande è stato far sì che il film funzionasse come opera autonoma. La forza di quel graphic novel sta nel riuscire a raccontare l’elaborazione del lutto con il tono della commedia, anche col film abbiamo lavorato su quello.
ZeroCalcare e’ stato poco sul set. Per lui era un po’ strano e io lo capisco, vedeva messa in scena non la sua vita ma la trasposizione della sua vita, per cui capisco che si sentisse spiazzato.
La sfida più grande era sicuramente realizzare l’armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che non era un armadillo normale ma la presa in giro di un armadillo e per trasporlo abbiamo fatto molti tentativi: animazione, Cgi, prostetics, poi abbiamo capito che la direzione da prendere era un’altra. Grazie alla truccatrice Dalia Colli abbiamo avuto l’idea di utilizzare materiale di recupero per costruire il costume dell’armadillo e fare quindi un po’ un omaggio al mondo dei Gremlins e di tutti quegli altri mostri dei film anni Ottanta con cui siamo cresciuti”.

 

Terminiamo allora con il trailer ufficiale del film !!

 


 

E se volete approfondire:

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