Una devozione alla vita e all’arte (e alla musica)

I film di Rachid Hami sono inediti in Italia e questo “La Mélodie” (passato anche all’ultimo festival di Cannes) arriva proprio nel momento giusto se si vuole conoscere il mondo del regista franco-algerino (attore anche in “La schivata” del suo mentore Abdellatif Kechiche).

 

Simon, un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d’insegnamento rigidi non facilitano il suo rapporto con alcuni allievi problematici. Tra loro c’è Arnold, un timido studente affascinato dal violino che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold e all’incoraggiante energia della sua classe, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare l’energia necessaria per ottenere la fiducia degli allievi e mantenere la promessa di portare la classe ad esibirsi al saggio finale alla Filarmonica di Parigi?


 

Nel cast Kad Merad (“Giù al nord”, “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”), Slimane Dazi, Samir Guesmi e Corinne Marchand.

 

Sentiamo le parole del regista Rachid Hami sul suo film:
 
“Una notte, il mio co-sceneggiatore, Guy Laurent, mi ha chiamato per dirmi che aveva visto un reportage su dei ragazzi che suonavano musica classica nei quartieri. Guy ha lavorato spesso nel cinema commerciale, ma ha pensato subito a me per realizzare un film su questo soggetto. C’era effettivamente una risonanza tra quello che facevano questi bambini e il mio percorso personale. Ho preso contatti con i responsabili di Démos, un programma d’educazione musicale e orchestrale con una vocazione sociale, supportato dalla Filarmonica di Parigi – ai quali ho portato il mio documentario, dopodiché mi hanno aperto le porte affinché io potessi seguire i gruppi dei ragazzi.
Parallelamente, mi sono interessato alle classi orchestrali, dirette dall’Educazione Nazionale. Da Gennevilliers a Parigi passando per Asnières, ho cominciato a sviluppare dei legami con questi ragazzi. Man mano che li osservavo nel loro lavoro con i professori, una storia si è creata nella mia testa, e un ragazzo che suonava il violino che avevo incontrato a Belleville mi ha ispirato il personaggio di Arnold. Non è solo una questione di cinema e di realtà sociale.
In La mélodie c’è il desiderio di tradurre in immagini e parole una devozione alla vita e all’arte di fronte a situazioni difficili (miseria, violenza, abbandono, integrazione) dalle quali ognuno cerca di fuggire, e la voglia di affrontare le disillusioni della vita per meglio esprimere i motivi della speranza.

Durante la scrittura non avevo in mente nessun attore in particolare per interpretare Simon. Al momento del casting ho incontrato molti attori. Quello che mi ha colpito di Kad è stata la sua umanità disinvolta. Tra di noi si è creata una complicità immediata: come me, è un uomo rigoroso, un grande lavoratore amante del cinema. Con lui ho voluto lavorare sul ruolo in una maniera ben precisa. Il fatto che abbia capelli e barba rasati non è un caso; quello che mi interessava era che l’immagine pubblica di Kad Merad passasse dietro al personaggio di Simon per ristabilire un certo equilibrio tra gli attori professionisti e quelli amatoriali.
L’ho quindi guidato attraverso un esperimento interiore, quasi muto, per lasciare lo spazio ai bambini e favorire il contrasto con la loro esuberanza. Questo ha permesso di stabilire, dal momento della loro apparizione sullo schermo, un equilibrio drammaturgico. È stato interessante perché Kad non aveva mai interpretato un personaggio come Simon, questa tonalità si è rivelata nuova per lui. La voglia che ha manifestato di interpretare un personaggio inedito e di fare il possibile per risultare credibile come violinista mi ha davvero colpito.
Non ne ha voluto sapere di ricorrere ad effetti speciali, si è posto come sfida l’apprendimento delle tecniche per suonare il violino per diventare a tutti gli effetti Simon Daoud.”

 

Godiamoci questo bel trailer ufficiale !!

 


 

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