Bisogna credere nei mostri

Io credo nella senape“. Queste parole pronunciate da Guillermo del Toro durante la cerimonia di premiazione all’ultimo festival di Venezia dove “The Shape of Water – La Forma dell’Acqua” ha vinto il Leone d’Oro avevano un po’ frastornato tutto il pubblico.
 
In realtà si tratta di quello che gli americani chiamano “Epic fail”, ovvero un errore madornale di traduzione tra mustard e monsters.
 
Il regista messicano aveva detto “se rimaniamo fiduciosi in quello in cui si crediamo, nel mio caso mostri, alla fine le cose funzioneranno e riusciremo a realizzare i nostri sogni.”

 

E adesso questa strana e romantica storia d’amore (ovviamente in Italia esce proprio il 14 febbraio) arriva nelle sale interpretata da Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones e Michael Stuhlbarg.

 

Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall’aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarle è Elisa. Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria.


 

Rossella Casapollo era presente all’anteprima stampa e quindi sentiamo il suo commento:
 
“Siamo nel 1962 in un laboratorio aerospaziale a Baltimora, mentre, in pieno clima di guerra fredda tra Russia e Stati Uniti in corsa verso la conquista dello spazio, viene studiato un particolare esemplare anfibio dalle sembianze umane.
Nel laboratorio, una donna, Elisa, muta dalla nascita, si occupa dei lavori di pulizia più umili insieme a Zelda, l’amica di colore che chiacchiera per entrambe.
L’incontro di Elisa con l’essere in cattività è subito magico, scatenando immediatamente un legame tra queste due creature così emarginate.
Il mondo di Elisa ricorda molto il ‘Mondo di Amelie’ o qualche scenografia di Woody Allen, con il suo piccolo e vecchio appartamento, proprio sopra un cinema d’epoca, le povere cose messe con cura maniacale e la sistematicità di suo ogni movimento.
L’acqua è un elemento fondamentale e molto presente in tutto il film a partire dalla fotografia che ha spesso le tonalità dal verde al blu cangiante, a parecchie immagini emblematiche, come le uova che bollono nell’acqua mentre Elisa si immerge nella vasca o l’immagine iniziale dell’appartamento sommerso.
Mentre le luci e i sentimenti ci riportano a ‘La Bella e la Bestia’: gli ambienti sono spesso scuri e bui, infranti dalle macchie di rosso come degli sprazzi di sangue ma anche d’amore, qui persino con un po’ di sessualità.
Nel pieno rispetto del protocollo della favola, ci sono i buoni e ci sono i cattivi, ma si va oltre perché tra i buoni sono presenti tutti gli stereotipi delle minoranze sociali: la protagonista diversamente abile, la sua amica di colore, il vicino gay e ovviamente la ‘risorsa’ come viene definita nel laboratorio, ossia la creatura marina dalle sembianze e dai sentimenti umani: un diverso per definizione.
Scelte queste, che messe tutte insieme, ne fanno una struttura un po’ troppo matematicamente studiata.
Un film gradevole, ma forse eccessivamente osannato.”

 

Ultimo appunto: 14 nomination agli Oscar !!

 

E dopo tanta tantissima attesa ecco il trailer italiano !!

 


 

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