In sala con Amicinema (uscite del 26/01/2018)

Continua la nuova stagione cinematografica con tanti altri interessanti film che arrivano finalmente nelle sale milanesi.
 
Noi Amicinema siamo pronti a presentarvi i film in uscita questa settimana (per la solita precisione e pignoleria da ieri) !!
 
Cliccando sui link per ogni film troverete la nostra recensione e il trailer !!


 

Quale e’ il film italiano piu’ visto negli Stati Uniti negli ultimi 10 anni ? Non e’ “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, ma a sorpresa (ma neppure molta) il nuovo film di Luca Guadagnino. E quattro candidature agli Oscar testimoniano che “Chiamami col tuo nome” e’ uno dei grandi successi di questa stagione !
Tratto dal romanzo omonimo di André Aciman, sceneggiato dal grande James Ivory e interpretato da Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg e Amira Casar, “Chiamami col tuo nome” e’ un racconto sensuale e trascendente sul primo amore che conferma la bravura (in Italia purtroppo poco apprezzata) del regista siciliano (“Io sono l’amore”, “A Bigger Splash”).
È l’estate del 1983 nel nord dell’Italia, ed Elio Perlman (Timothée Chalamet), un precoce diciassettenne americano, vive nella villa del XVII° secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel).
Un giorno, arriva Oliver (Armie Hammer) un affascinante studente americano di 24 anni, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite.
Segnatevi sul calendario la data del 31 gennaio perche’ questo film chiuderà degnamente il programma delle uscite infrasettimanali di Amicinema !!
A Milano nei cinema Anteo, Arcobaleno, Colosseo, Ducale, Eliseo, Odeon, UCI Bicocca.

 

Noi siamo innamorati, anche probabilmente oltre i reali meriti, di tutti i film di Alexander Payne. Sarà forse perché parlano di storie semplici nella quali noi riusciamo ad identificarsi, che sia la ricerca di noi stessi come in “Sideways” o la vecchiaia e il rapporto padre/figlio come nel bellissimo “Nebraska”.
Adesso il regista americano abbandona quell’ambientazione rurale americana che tanto sa bene tratteggiare per raccontarci con “Downsizing” una storia più sofisticata, ma vedrete che i temi sono sempre gli stessi (d’altronde ognuno di noi parla di quello che sente e conosce !!)
Nella Norvegia a tutta sostenibilità, uno scienziato trova la soluzione per risolvere il problema della sovrappopolazione: rimpicciolire gli esseri umani. Soltanto così l’umanità miniaturizzata tornerebbe ad essere sostenibile per il pianeta. Ma diversamente dalla prima colonia norvegese, trentasei persone che hanno deciso di ridimensionarsi per il bene del mondo, chi sceglie di sottoporsi al trattamento sogna soltanto in grande dentro spazi più piccoli. Paul Safranek, uomo ordinario dal destino ordinario, decide per il benessere e una vita migliore con la consorte in una delle ricche small town che sorgono rapidamente negli States. Convertiti i debiti in ricchezza e il suo metro e ottanta in dodici centimetri, Paul infila il suo piccolo grande destino.
Film di apertura all’ultimo festival di Venezia, “Downsizing” e’ interpretato da Matt Damon, Christoph Waltz, Chau Hong, Jason Sudeikis, Kristen Wiig e Neil Patrick Harris.
A Milano nei cinema CityLife Anteo, Orfeo, Plinius, Odeon, UCI Bicocca e Certosa.

 

Interpretato da Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dimi, Tobia De Angelis, “Made in Italy” il nuovo film di Luciano Ligabue è una tormentata dichiarazione di amore verso il nostro Paese, raccontata con le parole e la musica di Luciano Ligabue (da poco e’ uscito anche l’album omonimo), attraverso lo sguardo di Riko, un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti.
Riko è un uomo onesto che vive di un lavoro che non ha scelto nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma può contare su un gruppo di amici veri e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio è il primo della famiglia ad andare all’università. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze.
Quando perde le poche certezze con cui era riuscito a tirare avanti, la bolla in cui vive si rompe e Riko capisce che deve prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell’altro. E non darla vinta al tempo che corre.
A Milano nei cinema Anteo, CityLife Anteo, Colosseo, Plinius, Odeon, UCI Bicocca e Certosa.

 

Non pensavamo piu’ di vederlo nei cinema italiani e che sarebbe finito nell’ampia categoria dei “belli, ma inediti” (che quando va bene possiamo recuperare in DVD/Streaming).

Invece “Paradise” nella Giornata della Memoria arriva nelle sale italiane sulla scia del premio al Festival di Venezia 2016 (ben due edizioni fa) per la miglior regia.

Diretto da Andrey Konchalovskiy (“A 30 secondi dalla fine”, “Tango & Cash”, “Le notti bianche di un postino”), questo film e’ interpretato da Yuliya Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Peter Kurth, Jakob Diehl.

Paradise racconta la storia dei tre destini di Olga, Jules e Helmut, che si sono intrecciati nelle terribili circostanze della guerra.

A Milano solo al cinema Beltrade.

 

Gli anni ’60 a Londra sono stati un periodo di grandi fermenti cultuali, sociali e artistici che ha lasciato un segno indelebile negli anni a venire e che abbiamo potuto rivivere al cinema nel bellissimo documentario “My Generation“, un viaggio nella mitica Swinging London con la voce e i ricordi di Michael Caine e la regia di David Batty.
Londra, anni Sessanta: ricordando i suoi ventisette anni, Caine spiega come ha cambiato il suo nome per arrivare a recitare, raccontando la nascita della rivoluzione culturale nella capitale inglese: la Beatlemania, le minigonne, la pop art, i fotografi famosi, registi e creativi pubblicitari.
Caine si confronta con icone come gli Who, i Beatles, Twiggy, Marianne Faithfull e tanti altri e visita i vecchi luoghi della sua infanzia nel West End, The Kings Road, lungo il fiume Tamigi e fino al The Ad Lib, il nightclub di Leicester Square, dove i Beatles e i Rolling Stones si esibivano e dove Rudolph Nureyev imparò come fare il twist. Le scene sono intrecciate con materiale inedito di Bailey, da Vidal Sassoon che spiega le sue acconciature innovative, Mary Quant mentre taglia del tessuto, David Hockney che crea la sua arte e soprattutto i Rolling Stones mentre si preparano per il concerto di Hyde Park, nei giorni che seguirono la tragica morte del loro chitarrista Brian Jones.

 


 

La nuova vita cinematografica di Liam Neeson e’ legata strettamente a Jaume Collet-Serra: da attore impegnato in film d’autore (“Schindler’s list”, “Michael Collins”) a eroe del cinema d’azione grazie ai tre film interpretati per il regista spagnolo (“Unknown – Senza identità”, “Non-Stop”, “Run All Night – Una notte per sopravvivere”).
Possiamo ora dire tetralogia perche’ adesso esce “L’uomo sul treno – The commuter” l’ultima fatica della coppia Collet-Serra/Neeson, interpretata anche da Vera Farmiga e Patrick Wilson.
Michael (Liam Neeson) è un ex agente dell’FBI che ogni giorno prende lo stesso treno per andare e tornare dal lavoro. Un giorno viene avvicinato da una seducente psicologa che lo sfida a fare un gioco: deve scoprire quale passeggero del treno è, a suo avviso, “fuori posto”. Michael è intrigato e accetta la sfida, ma si trova presto coinvolto in una pericolosa cospirazione criminale in cui è in gioco la sua stessa vita e quella di tutti i passeggeri.
A Milano nei cinema CityLife Anteo, Odeon, UCI Bicocca e Certosa.

 

Per chi ama le commedie francesi esce “Tutti gli uomini di Victoria” diretto dalla regista francese Justine Triet (da noi inedito il suo “La battaglia di Solferino” nel 2013) con Virginie Efira, Vincent Lacoste e il bravo Melvil Poupaud.
Victoria Spick, separata e con due figlie piccole che vivono con lei, è un avvocato penalista. Partecipando alla festa di matrimonio di un’amica incontra Vincent, che conosce da molto tempo, e Sam, un giovane ex spacciatore che lei ha difeso con successo in passato. Quest’ultimo, in difficoltà economiche, diventa babysitter delle bambine e suo assistente. Vincent invece, accusato di aver tentato di uccidere la sua compagna proprio nel corso della festa, vuole a tutti i costi che lei lo assista nel dibattimento che lo vede imputato.
A Milano solo all’UCI Bicocca.

 

Esce nelle sale italiane giovedì 25 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria (il 27 gennaio), il film “La testimonianza“, del regista israeliano Amichai Greenberg (titolo originale “The Testament”).
Selezionato nella Sezione Orizzonti dell’ultimo Festival di Venezia e distribuito in Italia da Lab 80 film, e’ il racconto della strenua ricerca della verità da parte di un famigliare di sopravvissuti alla Shoah. Yoel, studioso e ricercatore, vive in Austria. Deciso a bloccare una importante speculazione edilizia per dimostrare l’esistenza di una strage di ebrei dimenticata, finisce per diventare protagonista di un vero e proprio thriller.
Yoel, un ricercatore che studia la Shoah, è nel mezzo di una battaglia legale, ampiamente ripresa dai media, contro interessi potenti in Austria. La questione riguarda un brutale massacro di ebrei che ebbe luogo verso la fine della Seconda guerra mondiale nel villaggio di Lendsdorf.
Un’influente famiglia di industriali, sulle cui terre avvenne la strage, sta progettando di costruire un complesso immobiliare proprio in quel luogo. Yoel sospetta che il loro scopo sia quello di insabbiare il caso per sempre, ma ha difficoltà a trovare le prove definitive per fermare il progetto.
Mentre svolge le sue ricerche sull’incidente, Yoel esamina testimonianze secretate di sopravvissuti allla Shoah e, scioccato e sorpreso, ritrova una testimonianza resa dalla madre, di cui non sospettava l’esistenza.
In essa, la donna confessa un fondamentale segreto del proprio passato. Yoel, che sta svolgendo una doppia ricerca, personale e scientifica, è intrappolato tra muri di silenzio. Da storico incrollabilmente dedito alla verità, decide di continuare le ricerche anche a costo di rovinare la propria vita personale e professionale.
A Milano al cinema Beltrade e Spazio Oberdan.

 

Sempre per la giornata della memoria (solo il 25, 26, 27 Gennaio) troveremo in sala “Gli invisibili” del regista tedesco Claus Räfle.
Berlino, febbraio 1943. Il regime nazista dichiara la capitale del Reich libera dagli ebrei, ignorando che oltre 7000 di loro vivono e si nascondono nei sotterranei della città. In tale contesto si dipanano le storie di quattro giovani. La diciassettenne Hanni Lévy ha perso entrambi i genitori ma grazie alla sua tinta bionda ai capelli riesce a sfuggire tranquillamente ai suoi persecutori. Cioma Schönhaus, invece, nonostante viva nei sotterranei, conduce una vita avventurosa grazie alla sua attività di falsario di passaporti. Eugen Friede, dal canto suo, decide di unirsi a un gruppo di resistenza che distribuisce volantini antigovernativi mentre Ruth Arndt sogna una vita in America e di notte finge di essere una vedova di guerra, servendo cibi provenienti dal mercato nero nell’appartamento di un ufficiale nazista.
A Milano all’Anteo, Arcobaleno, Ducale, UCI Bicocca e Certosa.

 

Vi segnaliamo poi la commedia “Finalmente Sposi” diretta da Lello Arena con il duo comico napoletano Monica Lima e Enzo Iuppariello degli Arteteca (a Milano solo all’UCI Cinema Bicocca), il cartone animato “Bigfoot Junior” (a Milano all’Anteo CityLife, Plinius, Odeon, UCI Bicocca e Certosa) un’epica avventura per svelare il mistero che si cela dietro la scomparsa del padre di Adam, il leggendario Bigfoot !!

 

Concludiamo con il delicato “Edhel” lungometraggio dell’esordiente regista napoletano Marco Renda che tanto successo ha avuto al Giffoni 2017.
Edhel è una bambina nata con una malformazione del padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie “a punta”. Affronta il disagio chiudendosi in se stessa e cercando di evitare qualunque rapporto umano che non sia strettamente necessario. La scuola e i compagni, per lei, sono un incubo. L’unico posto in cui si sente felice è il maneggio in cui Caronte, il suo cavallo, la aspetta tutti i pomeriggi così come faceva con suo padre prima che morisse in un incidente di gara. Edhel vive con la madre Ginevra. Il rapporto tra le due è difficile e conflittuale. Ginevra preme perché la figlia si operi, correggendo quel difetto che la separa da una “normalità” convenzionale.
A Milano solo all’UCI Bicocca.

 


 

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