L’inevitabile epilogo verso cui ci dirigiamo

Nella recensione che leggerete dopo la nostra inviata inizia dicendo “Haneke é un regista difficile”.
 
In effetti lo stile e i temi del regista tedesco sono sempre impegnativi per gli spettatori, ma ogni esperienza con la sua filmografia per gli appassionati di cinema e’ ugualmente appagante.

 

A distanza di cinque anni da “Amour”, Palma d’oro al Festival di Cannes, il regista austriaco torna con “Happy End” un film attuale e tagliente, rigoroso e spiazzante, impreziosito dalle interpretazioni di due mostri sacri del cinema francese, Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant.


 

Una famiglia dell’alta borghesia a Calais. Il padre è il fondatore di un’azienda che ora è guidata dalla figlia e dal riottoso nipote. I due debbono risolvere il problema di un grave incidente che ha causato una vittima. Al contempo il fratello di lei, passato a seconde nozze, ha problemi con la figlia di primo letto che viene a vivere con lui dopo il ricovero della madre. Intorno a loro il Mondo che affronta ogni giorno altri tipi di problematiche.

 

Nel cast anche Mathieu Kassovitz, Fantine Harduin e Dominique Besnehard.

 

Sentiamo adesso il commento di Elisabetta LaMonica che era presente all’anteprima stampa milanese:
 
“É una recensione difficile questa, perché Haneke é un regista difficile! Di quelli che… fanno del rigore espressivo, un’arma per scalfire le corazze entro le quali si celano i bistrattati sentimenti umani.
Il regista austriaco in questo film, dosa la pura narrazione di una vicende familiare, con un’analisi spietata della condizione europea in preda a sbarchi extracomunitari incontrollabili.
È così che la storia si svolge a Calais, terrà di confine, ma anche di accoglienza. La storia della lenta decadenza della famiglia borghese dell’imprenditore edile Georges Laurent (Jean-Louis Trintignan) ormai anziano e dei suoi figli Anne (Isabelle Huppert) e Thomas (Mathieu Kassovitz). Lei alle prese con la direzione dell’impresa paterna e con un figlio incapace Pierre, lui… reduce da un divorzio, fresco di un nuovo matrimonio e, con una figlia adolescente avuta dalla precedente moglie, Eve.
Eve è una dodicenne che si diverte, come quelli della sua età, a filmare senza filtri, scene di vita vissuta. L’intero film inizia con Eve che gira un video… Eve è il regista che riprende gli eventi con uno sguardo distaccato e lucido… nell’ impossibilità di intervenire ma con la responsabilità di aver reso perenne quell’evento. È questo che racconta Haneke con il suo film… Happy End è l’inevitabile epilogo, verso cui ci dirigiamo con l’unico privilegio di essere discretamente disincantati, al punto da, poterne filmare la fine! Il tutto e’ condito dalle magistrali interpretazioni di Huppert – Trintignan, non sfigura anche Kassovitz. È un film scomodo, ma di un realismo cristallizzato nel tempo.”

 

Finiamo con il trailer ufficiale di questo nuovo attesissimo film !!

 


 

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