Una sottile e misteriosa inquietudine in una notte di nebbia

44 anni nativo di Martina Franca, Donato Carrisi e’ considerato il principale scrittore di thriller italiano nel mondo con oltre 2,5 milioni di copie vendute dei suoi sei romanzi tradotti in 24 lingue.

 

I suoi romanzi piu’ che di paura sono di inquietudine e di mistero e per questo la trasposizione cinematografica di “La ragazza nella nebbia” e’ molto attesa e potrebbe essere uno dei film italiani che potrebbero avere successo anche all’estero.


 

Un piccolo paese di montagna, Avechot. Una notte di nebbia, uno strano incidente. L’uomo alla guida viaggiava da solo. È incolume. Allora perché i suoi abiti sono sporchi di sangue? L’uomo si chiama Vogel e fino a poco prima era un poliziotto famoso. E non dovrebbe essere lì.
Un mite e paziente psichiatra cerca di fargli raccontare l’accaduto, ma sa di non avere molto tempo. Bisogna cominciare da alcuni mesi addietro. Quando, due giorni prima di Natale, proprio fra quelle montagne è scomparsa una ragazzina di sedici anni: Anna Lou aveva capelli rossi e lentiggini. Però il nulla che l’ha ingoiata per sempre nasconde un mistero più grande di lei.
Un groviglio di segreti che viene dal passato, perché ad Avechot nulla è ciò che sembra e nessuno dice tutta la verità. Questa non è una scomparsa come le altre, in questa storia ogni inganno ne nasconde un altro più perverso. E forse Vogel ha finalmente trovato la soluzione del malvagio disegno: lui conosce il nome dell’ombra che si nasconde dentro la nebbia, perché “il peccato più sciocco del diavolo è la vanità”… Ma forse ormai è troppo tardi per Anna Lou. E anche per lui.

 

Diretto dallo stesso Donato Carrisi (ovviamente al suo esordio sul grande schermo) con un cast di stelle tra i quali il grande Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon e la partecipazione straordinaria (come si diceva una volta) di Jean Reno.

 

Sentiamo le recenti parole di Donato Carrisi in un’intervista che ci sembrano molto interessanti:
 
“Da piccolo con mio padre frequentavo il Cinema Teatro Verdi di Martina Franca; entravo a film già iniziati e poi stavo in sala attendendo che ricominciassero da capo: questo mi ha aiutato ad allenare la fantasia per ricostruire le trame, ed è proprio grazie al cinema che ho imparato a creare strutture. Quindi, tutto sommato, sono figlio del cinema!
Penso che nella mia suspence non servano armi, sangue, violenza o cadaveri.
Toni Servillo l’ho convinto mentre gli raccontavo il libro sotto un temporale mentre a Jean Reno ho raccontato la trama nel percorso che lo accompagnava all’aeroporto di New York per prendere un volo per Parigi. Arrivati quasi in chiusura del libro, Jean ha dovuto spegnere il telefono perché sarebbe decollato e appena è atterrato a Parigi mi ha telefonato per sapere il finale, naturalmente ha accettato subito il ruolo !”

 

Godiamoci per finire il bel trailer di questo atteso film !!

 


 

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