Una vita piena di fiducia nell’umanità fino alla rovina

Abbiamo ancora negli occhi le intense immagini del suo precedente film, “La legge del mercato”, con il quale un bravissimo Vincent Lindon vinse il premio come miglior attore al Festival di Cannes 2015.

 

Ora Stéphane Brizé ritorna in sala con un nuovo film anche questo reduce da un festival (Venezia 2016), “Una vita (Une vie)“, trasposizione di un romanzo di Guy de Maupassant con Judith Chemla, Jeanne Pierre Darroussin e Yolande Moreau.

 

La pellicola racconta l’esistenza di Jeanne, una giovane donna che nella Normandia del 1819 esce dal convento in cui ha studiato e abbandona i suoi sogni da bambina e la sua innocenza per sposare un visconte locale, Julien de Lamare.
Mentre Julien si rivela il più infedele dei mariti, Jeanne affida ogni suo sentimento al figlio Paul, che crescendo si rivelerà più interessato al denaro che agli affetti.


 

Sentiamo qualche estratto da una recente intervista al regista francese:

 

“Il contesto non potrebbe essere più differente, ma io intravedo un filo comune che passa attraverso tutti i miei film, inclusi gli ultimi due. Jeanne e Thierry, il personaggio interpretato da Vincent Lindon, sono entrambi idealisti riguardo alla vita. Thierry afferma i suoi ideali rifiutando una situazione insostenibile; Jeanne esprime la fede nei suoi ideali manifestando una estrema fiducia nell’umanità.
Naturalmente i contesti sono così lontani che le storie finiscono inevitabilmente per essere differenti. Ma io vedo una connessione tra questi personaggi, oltre la loro epoca e la loro appartenenza sociale.

La visione del mondo di Jeanne mi appartiene. Jeanne entra in quella che chiamiamo età adulta senza poter elaborare la perdita del paradiso della propria infanzia – che è il momento della vita in cui ogni cosa appare perfetta. Quel momento della vita in cui gli adulti sono o crediamo che siano coloro che conoscono ogni cosa, quelli che ti dicono che è sbagliato mentire e che quindi non mentono.
In quel momento della vita, vedi le cose senza il loro passato. È un momento perfetto.
Quando diventi grande gli ideali diventano meno nitidi, fino al momento del disincanto. Per evitare che questo succeda, devi munirti degli strumenti per proteggerti. Devi comprendere i meccanismi che collegano le persone tra di loro e che ti insegnano a tenere la giusta distanza per evitare profonde delusioni quando arriva il momento in cui dobbiamo confrontarci con la brutalità dei rapporti umani.

È il mio secondo adattamento dopo Madeimoselle Chabron. Al tempo avevo compreso che se volevo essere fedele, dovevo tradire. Poteva sembrare una provocazione riferito alla storia di Jeanne. La sfida era fare in modo che gli aspetti letterari passassero in secondo piano rispetto a quello che c’era di cinematografico. Questa è stata la parte più complicata, in effetti. I romanzi di Maupassant hanno una struttura narrativa specifica, devi andare oltre la forza della letteratura per riuscire ad approdare ad una forma narrativa che è puramente cinematografica.”

 

Finiamo come sempre con il trailer… non siete curiosi di vedere le immagini ufficiali della pellicola ?

 


 

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