La musica che gira intorno

Un film di Terrence Malick e’ sempre un evento unico al quale non e’ possibile sottrarsi per ogni cinefilo… ovviamente armati di tanta pazienza perche’ Malick e’ sempre Malick (ricordate “The Tree of Life” ?).

 

Song to Song” e’ la sua ultima pellicola, presentata in anteprima il 10 marzo scorso al South by Southwest Film Festival al e vanta il solito cast stellare con Ryan Gosling, Rooney Mara, Natalie Portman, Michael Fassbender, Haley Bennett, Holly Hunter, Val Kilmer e Cate Blanchett.

 

BV (Ryan Gosling) è un musicista che cerca il successo con l’aiuto della compagna cantautrice (Rooney Mara) e del suo produttore Cook (Michael Fassbender). Tra i tre si stabilisce un legame che va oltre il semplice rapporto professionale e che coinvolge presto anche la giovane cameriera Rhonda (Natalie Portman). Nasce così una relazione intima e passionale in continuo bilico tra amore e tradimento. Un’intensa storia d’amore ambientata ad Austin in Texas che vanta nel cast, nel ruolo di se stessi, anche numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Patti Smith, Iggy Pop, John Lydon, Arcade Fire, Alan Palomo, Iron & Wine, Fleet Foxes ed i Black Lips.


 

Fotografia del grande Emmanuel Lubezki (“Revenant”).

 

Anna Baisi e’ la nostra inviata speciale per questo film e allora lasciamo subito lo spazio alle sue parole:
 
“Terrence Malick voleva da tempo girare un film sulla musica insieme ad una storia d’amore e dove se non ad Austin (Texas): meta di aspiranti musicisti, luogo dei più importanti festival live ed allora ecco che arriva in sala questo suo progetto di lunga gestazione la pellicola “Song to Song”.
La musica che inonda l’intero film deriva da tre festival che si svolgono ad Austin: l’Austin City Limits Festival, il South by Southwest e il Fun Fun Fun e dico inonda perché è un collante che unisce il tutto: la storia d’amore, di inganno, di disillusioni, di perdite, di gelosie, di manipolazioni di partenze ed arrivi, di perdono… ed è meravigliosa.
 
Moltissimi i personaggi musicali famosi: su tutti Patti Smith, e poi Flea dei Red Hot Chili Peppers, Lykke Li, i Black Lip, Florence and the Machine, John Lydon e Iggy Pop e come tema musicale del film “Rollin and Tumblin” cantata da Bob Dylan e leitmotiv per tutto il film nella versione di Bosco Delrey.
Altra componente strabiliante del film è la fotografia del mago della luce Emmanuel Lubezki che aveva già lavorato con Malick in “The New World” e in “The tree of Life” e che anche in questo film anima il film di poesia rappresentando la Natura così in contrapposizione con le location del film lussuosissime ville che sembrano quasi non luoghi: asettici ed opprimenti.
Insomma altra ricerca filosofica del senso dell’amore e in fin dei conti della vita ma girata anche con struggenti momenti del nostro essere così umanamente umani con tutte le incertezze e contraddizioni che ne conseguono.
Faye giovane cantautrice e BV musicista agli inizi della carriera si incontrano ad Austin pieni di speranze e si amano ma non è poi così facile soprattutto se fra loro si frappone Cook produttore arrivato che ha tutto nel campo del successo e niente nel campo dei sentimenti che infatti invidia ai due innamorati.
Tutto si complica e i rapporti si deteriorano per vari motivi uno su tutti la malvagità luciferina di Cook che estende la propria perversione anche alla povera cameriera Rhonda ed anche sulla difficoltà dell’amore, dell’onestà che non sempre si riesce a mantenere perché a volte prevalgono sentimenti più egoistici.
 
Il cast è stellare Faye è Rooney Mara, meravigliosamente inquadrata da Malick, e BV è Ryan Gosling, decisamente in parte, Cook è Michael Fassbender che il cattivo la fa veramente bene e la cameriera Rhonda è Natalie Portman, poco sfruttata anche perché in una parte minore, e in qualcosa di più di un “cameo” anche Cate Blanchett, nel ruolo di un amante occasionale.
Sembra che anche nella scelta degli attori Malick abbia voluto coniugare arte e bellezza.
Importante la frase che dice Faye all’ inizio del film: “Volevo vivere, cantare la mia canzone”.
Parimente notevole l’ultima frase pronunciata da BV che operata una scelta radicale dice del suo passato “Non avevo il cuore giusto”.
Un cuore giusto, una propria canzone in questa nostra vita che tanto si distacca dal meraviglioso Paradiso perduto che le immagini bellissime della Natura nel film ci trasmettono non è facile da vivere forse perché questa nostra “povera” vita quel senso paradisiaco o meno non ce l’ha.
Ma viviamola come la si può vivere ed anche Fray riesce a perdonarsi consigliata da una commovente ed umanissima Patti Smith che, nel ruolo di se stessa, le parla di suo marito, della sua morte e del suo profondo dolore per quella perdita e le suggerisce che insomma nella vita si può sbagliare…. anche se si ha tanto amato perché siamo fragili forse perché strappati dal nostro Eden originario.
Peculiarità da citare è la voce fuori campo dei personaggi che esprimono così i propri sentimenti e pensieri dall’inizio alla fine del film.”

 

E se volete perdere ancora 5 minuti ecco il trailer ufficiale !!

 


 

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