Tutti possiamo essere eroi anche per un solo giorno

Ang Lee (non vi diciamo neppure i suoi film, ma li trovate qua) ritorna in sala con il suo straordinario talento con “Billy Lynn – Un giorno da eroe” (“Billy Lynn’s Long Halftime Walk”), basato sull’omonimo best-seller di fama internazionale.

 

Il film, raccontato dal punto di vista del protagonista, è la storia del soldato semplice Billy Lynn che, insieme ai commilitoni del Reparto Bravo, si trasforma in eroe dopo una estenuante battaglia in Iraq e come premio torna a casa in un tour per la vittoria. Tramite una serie di flashback che culminano nel giorno del Ringraziamento durante uno spettacolo scenografico per l’intervallo della partita di football, il film rivela ciò che era veramente accaduto al gruppo di soldati – mettendo a nudo il contrasto tra il realismo della guerra e le percezione degli americani della guerra stessa.


 

Nel cast Kristen Stewart, Vin Diesel, Garrett Hedlund, Chris Tucker, Steve Martin, Joe Alwin.

 

In America il film non ha suscitato grandi entusiasmi, ma sicuramente sul mercato europeo avrà ben altro gradimento !!

 

Anna Baisi ci racconta la sue impressioni su questa pellicola:
 
“Il film “ Billy Lynn – Un giorno da eroe” (“Lynn’s Long Halftime Walk”) del regista Ang Lee non è esattamente un film di guerra direi piuttosto una pellicola sulla percezione della guerra da parte di chi l’ha vissuta e da chi a casa la segue attraverso i mass media ed è basato sul bestseller “È il tuo giorno, Billy Lynn!” di Ben Fountain.
2004, seconda guerra in Iraq – il diciannovenne Billy (l’esordiente Joe Alwjn) insieme ai suoi “compagni” della Bravo Squad tornano a casa in Texas per il funerale e la commemorazione del sergente Breem che è morto in Iraq soccorso in fin di vita da Billy.
La fotografia del giovane che sorregge il sergente ed amico lo hanno reso un’”eroe” in patria e lui e la squadra vengono coinvolti un un Victory Day che coincide anche con il giorno del Ringraziamento.
Agghiacciante spettacolo mediatico che li coinvolge e dove devono recitare la parte dei vincenti e coraggiosi militari in una farsesca messa in scena che oltre all’enorme business che produce vuole rimuovere dal popolo americano l’orrore della guerra sostituendolo con spazzatura hollywoodiana dell’eroe alla John Waine e poi cheerleaders, partita di football, le Destiny’ Child, Beyoncé bionda e di spalle, insomma la spettacolarizzazione fantasmagorica per “coprire” la guerra, la morte e il dolore.
Purtroppo funziona perché la coscienze non vogliono essere scosse ed è meglio un falso spettacolo con ospite un vittorioso “eroe”: rassicurante e senza sensi di colpa.
Ma chi è questo “eroe” in realtà? Ang Lee ce lo mostra nei tanti flash back ricordati dallo stesso Billy che rivive con orrore la guerra vissuta, la paura, l’orrore dell’uccidere, il terrore della morte, il dolore per i compagni morti.
 
L’unica a comprendere il vero stato d’animo di Billy e la sorella che è anche la causa involontaria dell’arruolamento del fratello che percepisce che Billy soffre di un disturbo post traumatico da stress e lo prega di non ripartire.
Ma ci sono due tipi di esseri umani – anche di più – quelli come l’odioso super manager del football che sfrutta con ipocrisia becera e cinica l”evento guerra” nel Victory Day invocando poi gli eroi di Alamo e retoriche frasi che non dicono nulla perché in realtà quello che per lui conta veramente è vincere la partita di football e fare soldi speculando su una tragedia (un ottimo Steve Martin in un ruolo inconsueto) e quelli come Billy che parlando della guerra si sentono responsabili perché è un impegno preso con il proprio Paese: è una cosa seria insomma non uno spettacolo.
Struggente e malinconico il pezzo di David Bowie da “Heroes” che viene cantato nel grande war-show, “We can be Heroes We can be Heroes Just for one day” ma forse il nostro povero Billy (“We can be Heroes, for ever and ever What d’you say?”) è davvero un eroe per sempre perché a differenza di molti ha mantenuto nel suo cuore umanità, purezza, compassione e dignità.
 
I film è stato girato da Ang Lee con una nuova tecnologia in HFR (120 frame al secondo, cinque volte la normale frequenza), 4k di risoluzione e 3D e penso che i moltissimi primi piani di Billy che piange, alienato, innamorato e frastornato visti in una dimensione così potente siano un’altra cosa ma ahimè io l’ho visto in 2D e quindi mi “accontento” di un prodotto con tecnologia “normale”, interessante e commovente.”

 

Se siete stati conquistati dalla nostra recensione ecco anche il trailer ufficiale del film !!

 


 

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