Lunedi’ d’autore: “L’uomo senza passato” di Aki Kaurismaki

Continua la nostra rubrica “Lunedi’ d’autore” con ”L’uomo senza passato” di Aki Kaurismaki, film del 2002 con Markku Peltola e Kati Outinen.

 




 

Gli autori

Finlandese classe 1957, Aki Kaurismaki e’ un personaggio che potremmo dire eccentrico o meglio indifferente dei giudizi della gente sul suo stile di vita non sempre politicalmente corretto e anche i suoi film non sono certamente inquadrabili in uno stile moderno.
Stralunato, laconico ed essenziale, osservatore del degrado sociale e dei piu’ deboli, ma forte nel comunicare il messaggio sociale del diritto ad una vita dignitosa per tutti.
Sui suoi inizi ricorda: “Forse ho pensato di fare cinema perché non sono capace di nessun lavoro onesto. Camminavo ogni giorno su e giù per le vie del centro di Helsinki cercando di rimediare i soldi per bere, ma era sempre più difficile trovarne. Allora mi sono detto: cominciamo a fare film.”

 

Il film

Un uomo approda alla stazione di Helsinki. La sera stessa viene derubato e ferocemente picchiato. Scappato dall’ospedale dove lo davano ormai per morto scopre di aver perso la memoria. Sperduto in una realtà che non conosce e privo di qualunque punto di riferimento (non ricorda nemmeno il proprio nome), l’uomo sembrerebbe destinato al peggio. Ma l’incontro con una famiglia di marginali e in seguito con Irma, sfiorita rappresentante dell’Esercito della Salvezza, gli permetterà – con tutte le lentezze e le esitazioni del caso – di rifarsi una vita e trovare addirittura l’amore. 

Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria e del premio per la migliore interpretazione femminile (a Kati Outinen) al 55º Festival di Cannes.

 

Il link

Per vedere questa pellicola dovete collegarvi a questo indirizzo:

 

http://www.mymovies.it/film/2002/luomosenzapassato/live/ide=280827fab29311a19f9716431e7c81f7

 

Lunedì 13 febbraio alle ore 21:00

 

Le parole (intervista recuperata da Everyeye)

Molti scrittori scandinavi hanno raggiunto il successo a livello mondiale grazie ai loro thriller. Lei ha mai pensato di girare un film thriller?
A.K.: Sì, avevo in mente di girare un thriller, poi mi sono reso conto che tantissimi registi si dedicavano a questo genere e allora ho cambiato idea, accantonando il progetto. Quando ero giovane, bastava un solo omicidio per tenere alta la tensione per tutto il film. Oggi, le pellicole sono piene di uccisioni e di squartamenti, anche nelle serie tv non c’è più il semplice detective, ma il protagonista è il medico che seziona continuamente cadaveri. Credo che tutto questo sia un segno dei nostri tempi e della nostra società.

C’è un regista italiano che l’ha particolarmente ispirata per la realizzazione di questo film?
A.K.: Zavattini e De Sica sono sicuramente due dei miei registi preferiti e il loro “Miracolo a Milano” è uno dei film che apprezzo di più, anche se non ci sono riferimenti diretti nel film, a parte la similitudine del titolo italiano del mio film. Soprattutto perché il loro è un film positivo, c’è un barlume di speranza, ma al giorno d’oggi la condizione della classe operaia è peggiorata.

Alla luce della crisi economica, ha maggiori problemi a trovare i soldi per girare i suoi film al giorno d’oggi
A.K.: Io non ho mai avuto particolari problemi a trovare i soldi per i miei film, anche perché se non li trovavo, giravo il film lo stesso. Ho sempre seguito il detto: “Smettila di lamentarti! In caso prendi in prestito la pellicola e ruba la macchina da presa!”

 
Una scena del film


 

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