Riflessioni sul turismo di massa di oggi nei campi di concentramento

Esce in sala in occasione del Giorno della Memoria l’ultimo film di Sergei Loznitsa: “Austerlitz“, racconto-riflessione sul turismo di massa di oggi nei campi di concentramento, è nei cinema da giovedi’ 26 gennaio 2017 con la distribuzione di Lab 80 film.

 

In concorso all’ultimo Toronto Film Festival, presentato anche alla Mostra del Cinema di Venezia, il film propone un’osservazione dei visitatori dell’ex campo di concentramento di Sachsenhausen, 35 chilometri a Nord di Berlino. Loznitsa, durante una calda giornata estiva, piazza una telecamera ad altezza d’uomo e registra: il percorso turistico che le persone seguono per visitare il campo è lo stesso che facevano i prigionieri di un tempo. Qualcuno passeggia tra i viali delimitati dai dormitori, altri scattano selfie all’interno dei forni crematori, altri ancora consumano il pranzo al sacco sul lastricato che separa la strada dalle fosse comuni.


 

Ecco il commento nel nostro inviato speciale Francesco Rizzo che ha visto in anteprima queste pellicola per raccontarla a tutti gli Amicinema:
 
“L’errore peggiore che si possa commettere davanti a un (imperdibile) film come “Austerlitz” sarebbe abbandonarsi all’indignazione. Non è facile. Il regista bielorusso Sergei Loznitsa – classe 1964, matematico, interprete dal giapponese – colloca una macchina da presa in un ex campo di concentramento, quello di Sachsenhausen, 35 km a nord di Berlino e, attraverso una serie di quadri fissi in bianco e nero, mostra le reazioni dei visitatori in un luogo dove si calcola siano state soppresse 30 mila persone: ebrei, rom, omosessuali, oppositori del regime. Non mancano espressioni avvolte nello sgomento o in un assorto silenzio ma si resta impressionati dal fiume umano che scatta selfie davanti alla scritta “Arbeit macht frei”, che si fa ritrarre con i forni crematori alle spalle – come fossero gondole a Venezia – che addenta un panino e bacia la fidanzata (e la guida si affretta a precisare che si potrà mangiare di nuovo a breve), che inganna il tempo con scherzi da gita scolastica. Poiché fare un film è scegliere cosa far vedere e che cosa no, è lecito immaginare che il regista abbia selezionato immagini che indirizzino lo spettatore verso una precisa riflessione: tema, il turismo nei luoghi dell’orrore e il modo in cui essi vengono raccontati. Domanda implicita: “E voi? Cosa fareste?”. Lo stesso Loznitsa spiega: “Visitando Buchenwald, ho sentito subito una sensazione sgradevole, come se la mia stessa presenza fosse esteticamente discutibile e avrei voluto capire, attraverso il volto delle persone, come ciò che guardavano si riflettesse nel loro animo. Ma non nascondo di essere rimasto, alla fine, abbastanza perplesso”.
 
Dietro quel comprensibile disorientamento, sbocciano gli spunti di riflessione, utili anche a chi avesse visitato quei luoghi con atteggiamento diverso, commuovendosi o restando turbato: cosa significa preservare la memoria? Si tratta di un’esperienza condivisibile? Perché abbiamo bisogno di filmare o fotografare tutto, anche quegli angoli di mondo dove è avvenuto qualcosa di non più nemmeno filmabile, come ci ha mirabilmente spiegato “Il figlio di Saul”, di Nemes? La visita a un ex lager restituisce il peso della Storia, dei morti, dello strazio? O è solo una “cool story”, come recita la maglietta di un ragazzo all’ingresso? Guardatele, certe magliette che girano nel film, sembrano tute da palombaro a un funerale: “Jugend Rostock”, sfoggia un giovanotto, tifoso dell’Hansa Rostock di calcio, forse, ma si pensa subito alla Hitlerjugend, la Gioventù Hitleriana.
 
Oppure è giusto superare tutto, vedere, scattare, abbracciarsi, andarsene, ciascuno porti a casa ciò che può? In fondo, sarebbe peggio non esserci stati e, nei cuori, non c’è obiettivo che scruti. Tuttavia, in un’intervista, il regista ha detto: “Il modo in cui la cultura moderna tratta certe emozioni ha più a che fare con il nascondimento, l’elisione; si tratta di obliterare l’emozione con l’immagine. E questo è quello che secondo me succede oggi in luoghi come il campo di sterminio divenuto museo: quel che si offre non è conoscenza, tutto si concentra nell’atto di mettersi in scena”. La vanità del like come un rumore di fondo sulle – attualissime – lezioni del passato.

Il titolo, infine: rimanda al libro di Sebald, “Austerlitz”, appunto (edizioni Adelphi, 315 pagine, 2002), il cui protagonista, figlio di deportati, si interessa di architettura e costruzioni insolite, anche quelle concepite per annientare l’individuo. Del resto, il film di Loznitsa costruisce inquadrature in cui edifici e spazi hanno un valore centrale. Ma a questo servivano i lager, annientare. Si sa, direte. E cosa significa saperlo?”

 

Ecco anche le parole di Loznitsa:
 
“L’idea di fare questo film mi è venuta perché visitando questi luoghi ho sentito subito una sensazione sgradevole nel mio essere lì. Sentivo come se la mia stessa presenza fosse eticamente discutibile e avrei voluto davvero capire, attraverso il volto delle persone, degli altri visitatori, come ciò che guardavano si riflettesse sul loro stato d’animo. Ma non nascondo di esserne rimasto, alla fine, abbastanza perplesso. Ciò che induce migliaia di persone a trascorrere i fine settimana estivi in un ex campo di concentramento è uno dei misteri di questi luoghi della Memoria. Si può fare riferimento alla buona volontà, al desiderio di compassione e pietà che Aristotele collega con la tragedia. Ma questa spiegazione non risolve il mistero. Perché una coppia di innamorati o una madre con il suo bambino vanno a fare visita ai forni crematori in una giornata di sole estivo? Ho concepito questo film per cercare di confrontarmi con queste domande.”

 

A Milano potrete vedere Austerlitz al cinema Beltrade da giovedi’ 26, ma noi vi consigliamo queste due date:

  • domenica 29 gennaio: lectio magistralis del regista dalle 10.00 alle 16.00 (per iscrizioni prenota@cinemabeltrade.net)
  • domenica 29 gennaio: alle ore 18.00 proiezione speciale alla presenza del regista

Finiamo con il trailer ufficiale della pellicola !!

 


 

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