La nascita e il crollo del sogno americano

Ewan McGregor dirige e interpreta la storia che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.

 

Dal 20 ottobre arriva infatti nelle sale milanesi “American Pastoral” con appunto Ewan McGregor, Dakota Fanning e Jennifer Connelly.

Tratto dal capolavoro di Philip Roth vincitore del Premio Pulitzer, è la storia di Seymour Levov detto “lo Svedese”, un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, ma il cui mondo pian piano va in pezzi quando la figlia ormai adolescente compie un atto terroristico che provoca una vittima. Com’è possibile che una tragedia di questo tipo sia accaduta proprio allo Svedese, la persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno Americano? Dove ha sbagliato?


 

Elisabetta LaMonica era presente all’anteprima milanese ed ecco la sua recensione:
“Tratto dall’omonimo libro e premio Pulitzer dello scrittore americano Philip Roth, è il film d’esordio alla regia di Ewan McGregor.
È sempre un’impresa complicata trasporre su pellicola un buon libro… impresa ardua quando si tratta di un ottimo libro!
Devo dire però, che in questo film il regista McGregor riesce nell’impresa e, lascia allo spettatore la sensazione di aver preso parte alla nascita prima, ed al crollo poi, di quel fantastico sogno americano.
Philip Roth, lo fa in un modo più graffiante, di denuncia per quella parte di America che cova in se il germe della sua fine, ma erano altri tempi…. La trama è la seguente: lo scrittore Zucherman prende parte alla rimpatriata dei compagni di liceo, dopo molti anni e scopre che la cittadina di Rimrock con i suoi abitanti è cambiata in un modo che non si aspettava. Il suo compagno, la perfezione in persona, colui che da sempre era considerato studente modello, al punto da tirarsi le invidie altrui, è appena stato sepolto….
Qui inizia il racconto della vita del protagonista, Seymour Levov detto “lo svedese” interpretato dal regista stesso. Seymour, di origini ebree, dopo il liceo, sposa la bellissima Dawn (Jennifer Connelly) e dirige l’attività paterna, secondo le migliori tradizioni borghesi.
I due innamorati felici hanno una figlia, Merry (Dakota Fanning) che sin da piccola ha un difetto di pronuncia e balbetta vistosamente. Il legame che c’è fra il padre e la figlia è indissolubile ed incondizionato, ed è da quel legame che prenderanno nutrimento gli eventi che seguiranno… Del film mi è piaciuta molto anche la fotografia, che spesso sottolinea gli stati d’animo dei protagonisti, al punto da catturare l’attenzione ed immergerci in quella vicenda, che per un aspetto od un altro tocca sempre un po’ anche noi…. bel film e buona interpretazione…. pare sia piaciuto anche a Roth :)

 

“La sceneggiatura mi ha toccato profondamente e sono stato catturato dallo Svedese e dall’analisi della relazione padre-figlia”, racconta Ewan McGregor.
“È un uomo che crede fermamente nel vivere la sua vita in modo giusto. È un prodotto del dopoguerra e incarna in modo totale l’idea che un tempo ci fosse un Sogno Americano apparentemente raggiungibile. In un certo senso, lo Svedese è il Sogno Americano e sua figlia Merry è gli anni ‘60.
Ho sempre desiderato curare la regia di un film, ma non volevo farlo tanto per farlo.
Volevo avere una storia che fossi motivato a raccontare”.

 

Per finire come sempre ecco il trailer italiano.

 


 

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