Cosa succederebbe se leggessimo la Bibbia come l’ISIS legge il Corano?

Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale allo scorso Festival di Cannes all’interno della sezione Un Certain Regard, stregando pubblico e critica, e dopo aver vinto il premio del pubblico come miglior film europeo a Biografilm Festival – International Celebration of Lives, “Parola di Dio” di Kirill Serebrennikov (regista russo classe 1969) arriva nei cinema a partire dal 27 ottobre, distribuito da I Wonder Pictures.

 

Cosa succederebbe se leggessimo la Bibbia come l’ISIS legge il Corano? Parola di Dio (titolo originale THE STUDENT) mette in scena un vero e proprio scontro ideologico tra uno studente che sceglie la via dell’estremismo cristiano e la sua professoressa di biologia atea, magistralmente interpretata da Viktoriya Isakova.


 

“Alle ragazze non dovrebbe essere concesso di partecipare alle lezioni di nuoto in bikini. Insegnare educazione sessuale a scuola è sbagliato. L’evoluzionismo è una teoria non provata e dovrebbe essere affiancata al creazionismo”. Sono queste e altre le osservazioni anacronistiche che il giovane Veniamin, in piena crisi mistica, muove a chi gli sta intorno, citando a memoria i passi più cruenti della Bibbia e tentando di imporre anche ai suoi compagni di scuola la sua ortodossia estrema. L’unica voce che si contrappone a lui è quella di Elena, giovane professoressa di biologia cresciuta alla scuola della scienza e del razionalismo. Ma come si può rispondere con la sola Ragione a chi nutre una Fede cieca?

 

Maurizio Nicolai era presente all’anteprima milanese e affidiamo la nostra recensione alle sue parole:
“Titolo originale “Lo studente”, a Cannes “Il discepolo”, da noi “Parola di dio”.
Tutti centrati, Veniamin è uno studente, prima discepolo e poi maestro di uno storpio, posseduto dalle parole della Bibbia, dalla quale mai si separa, che cita a memoria.
Pieno di rabbia e frustrazione, in crisi mistica e assieme adolescenziale, evidenzia un Dio spietato, violento, vendicativo: la madre è colpevole della separazione dal marito, le ragazze non devono usare il bikini, Darwin è bugiardo, il pope un opportunista.
Il film si regge sulle performance, sempre più eclatanti, del ragazzo, tollerate e accolte da compagni e dal gruppo degli insegnanti, unica eccezione l’insegnante di biologia unica portatrice di razionalità e disponibile a un confronto dialettico. La vicenda si svolge a Kaliningrad enclave russa in Europa, la vecchia Konigsberg città natale di Kant e Hannah Arendt, rasa al suolo durante l’ultima guerra e ricostruita e ripopolata da popolazioni provenienti dalle repubbliche sovietiche, casermoni e spiagge coperte da frangiflutti. Un film faticoso, frustrante, interminabile che apre all’ultimo atto, accompagnato da un brano rock trascinante, “God is God” dei Laibach, una fuga verso il compimento della follia finale.
Se l’intento del regista era di mostrarci una Russia ambigua dominata da un nascente fanatismo religioso, larvatamente antisemita e con nostalgie staliniane il risultato è ampiamente raggiunto.”

 

Spazio al trailer ufficiale !!

 


 

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