Dal vostro inviato a Venezia: il giorno dell’inaugurazione

Il primo giorno della Mostra non potrebbe essere più propizio:cielo terso, nessuna nuvola all’orizzonte, brezza marina, bassa umidità. Il Lido è in attesa dell’arrivo dei primi divi, Emma Stone e Damien Chazelle, rispettivamente interprete e regista del film di apertura La La Land. Il co-protagonista Ryan Gosling invece non sarà al Lido. Il Vostro Inviato, dopo aver cercato invano di cogliere l’arrivo in motoscafo dei due sopracitati, o almeno della madrina Sonia Bergamasco, va con il pubblico non vip, ad assistere alla cerimonia di inaugurazione in streaming al Palagallileo. Quest’anno l’apertura è particolarmente lunga perchè, oltre alla presentazione di tutte le giurie (sono tre: opera prima, orizzonti e concorso principale) e degli instant trailer dei film presenti nei vari concorsi, include anche la premiazione con il Leone d’Oro alla Carriera a Jerzy Skolimowski (nella foto a destra). Il vostro Inviato, forse lo ricorderete, aveva molto apprezzato l’anno scorso il suo “11 minuti” seppur ignorato dalla critica italiana e anche dalla giuria della Biennale. Questo Leone – forse – è un riconoscimento tardivo anche per quel film.

Finalmente dopo un’ora di cerimonia inaugurale inizia La La Land. Ed è un inizio a tutta musica, una danza vorticosa tra le auto ferme in coda sull’interstate di Los Angeles. Il film racconta una storia classica: un’aspirante attrice e un musicista jazz sognano di riuscire a vivere della propria arte.E naturalmente si innamorano. Ma siamo lontani dalla commedia romantica hollywoodiana. Non c’è che dire il regista di Whiplash si conferma un raffinato narratore di storie in musica. Nei suoi film la musica non è contorno, è protagonista. Riesce a raccontare più di mille parole l’anima e i sogni dei protagonisti. Bellissimo. Il Vostro Inviato ha poi particolarmente apprezzato Ryan Gosling: il suo sguardo innamorato è di quelli difficilmente dimenticabili.

L’altro tema odierno della Mostra è stato l’omaggio ad Abbas Kiarostami, prematuramente scomparso nel luglio di quest’anno. Sono stati presentati due cortometraggi: “24 Frames” e “Take me Home” dello stesso regista, entrambi piuttosto rappresentativi del suo modo di fare cinema. In Take me home una palla rotola per centinaia e centinaia di scalinate, ognuna inquadrata in modo diverso da Kiarostami. C’è perfino la scalinata “ombra” e quella disegnata! L’omaggio vero e proprio è invece il documentario “76 Minuti e 15 secondi con Kiarostami” girato dal fotografo Samadian Seifollah, già suo collaboratore,  che ne documenta l’eccletticità artistica: fotografo, pittore, sceneggiatore, poeta e scultore, oltre che regista. Girato à la Kiarostami è imperdibile per tutti gli estmatori del regista iraniano.

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