La Cina e il suo desiderio di riscatto nella poesia di Jia Zhangke

Al di là delle montagne” un film di Jia Zhang-Ke con Zhao Tao, Zhang Yi, Liang Jingdong, Dong Zijiang, Sylvia Chang arriva nelle sale italiane grazie a Bim dal 5 maggio.

 

Cina, fine 1999. Tao, una giovane donna di Fenyang è corteggiata dai suoi due amici d’infanzia, Zhang e Liangzi. Zhang possiede una stazione di servizio ed è destinato ad un promettente avvenire, mentre Liangzi lavora in una miniera di carbone. Sentimentalmente divisa tra i due uomini, Tao dovrà compiere una scelta che segnerà il resto della sua vita. Nell’arco di un quarto di secolo, tra una Cina in profonda mutazione e l’Australia come terra promessa di una vita migliore, le speranze, gli amori e le disillusioni di quattro personaggi di fronte al loro destino.


 

Come inviato di Amicinema all’anteprima milanese era presente Ornella Dallavalle che ci ha mandato questa recensione:
Siamo in Cina alla fine degli anni novanta. Tao è una giovane donna, vive a Fenyang ed è corteggiata da due amici d’infanzia, Zhang, proprietario di una stazione di servizio che sogna di diventare ricco e ha la spregiudicatezza per realizzare il suo sogno di un promettente avvenire, e Liangzi, minatore umile che estrae speranze e carbone. Sentimentalmente divisa, Tao tra una corsa in macchina e un piatto di ravioli al vapore, sceglie Zhang e getta nella disperazione Lianzi, che abbandona casa e città. Questa scelta segnerà il resto della sua vita. Quindici anni, un matrimonio e un figlio (Dollar) dopo, Tao è separata e sola, Lianzi ha un cancro, Zhang è diventato cinico e ricco e vive in Australia con un’altra donna.
Nel 2025 Dollar è un maggiorenne inquieto, decide di ritrovare sua madre e la Cina e inizia questa ricerca instaurando una relazione con la sua docente di cinese. A casa e sotto la neve lo attende da sempre Tao.
Jia Zhangke ha superato se stesso in questo film. I suoi personaggi sono veri, carismatici, capaci di amare e di accettare il dolore che l’amore porta con se inscindibilmente. Tao e Liangzi ci parlano con i loro silenzi e i loro sguardi e ci raccontano la storia di una vita che nasce da una scelta.
Cuore centrale della storia è ancora una volta Fenyang, città natale dell’autore, ed è il punto di partenza per raccontare la Cina e il desiderio di riscatto del suo popolo. L’Australia diventa la terra promessa ma si rivela un’illusione, una terra di distacco. Padre e figlio non sono più in grado di comunicare e parlano due lingue diverse.
Il contesto surreale in cui la storia ci viene raccontata non toglie forza ai personaggi ma li avvicina ancora di più allo spettatore. Cosa cercano? L’amore, il successo, la propria identità, un mondo nuovo? O forse vogliono solo ballare sulle note di Go West. Da vedere!

 

Se siete stati incuriositi dalla nostra recensione ecco il trailer italiano !!

 


 

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