La spensierata leggerezza degli anni 50 ai tempi d’oggi

Se avete amato le atmosfere di “Vacanze romane” allora questo film è straconsigliato per tutti voi perché potrete ritrovare quella leggerezza tipica delle commedie degli anni ’50 anche se attualizzata alla sensibilità (un pó più seria e problematica) dei giorni nostri.

 

Esce infatti dal 7 aprile grazie a Teodora, “Una notte con la regina” (“A Royal Night Out”), film diretto da Julian Jarrold con Sarah Gadon, Bel Powley, Jack Reynor, Rupert Everett, Emily Watson.


 

8 maggio 1945 – Giornata della Vittoria in Europa. Gli Alleati accettano la resa incondizionata dell’esercito nazista e per le strade di Londra esplode la gioia della gente per la fine della guerra. Le due giovani principesse Elizabeth e Margaret Windsor riescono a strappare al Re e alla Regina il permesso di uscire, a patto che non lascino l’Hotel Ritz e che rientrino entro mezzanotte. Con un po’ di furbizia, però, la principessa Margaret riesce a sgattaiolare via dall’Hotel, costringendo Elizabeth a inseguirla per tutta Londra…

 

All’anteprima milanese era presente Anna Baisi e lasciamo a lei subito la parola:
Alle ore 3.00 dell’8 maggio 1945 Winston Churchill annunciò che la guerra in Europa era finita: inizia così, con un cinegiornale dell’epoca il film “Una notte con la regina” (A Royal Night Out) di Jiulian Jarrold.
Dopo quella memorabile notizia iniziò il V-E Day (Victory in Europe Day) ed una folla incontenibile, felice ed esultante si riversò nelle strade di Londra.
Tra le tante persone in festa c’erano anche le sorelle Elisabeth e Margaret che probabilmente non erano le uniche ad essere state battezzate con tali nomi ma senz’altro erano le sole a chiamarsi Windsor e ad essere principesse.
“Una volta, a 19 anni, sono uscita da palazzo reale con mia sorella Margaret e ci siamo mescolate alla folla. Eravamo terrificate all’idea di essere riconosciute, mi sono tirata il cappellino sugli occhi e abbiamo camminato a testa bassa fino a Whitehall, emozionate e felici” – Queen Elisabeth II.
E’ infatti da una storia vera che prende spunto questo film leggero, frizzante, divertente con una punta di disincanto amaro.
Le due principesse ebbero davvero l’autorizzazione all’uscita “in incognito” per festeggiare la vittoria ma la regina madre Elisabetta I, non particolarmente contenta di tale scelta delle figliole, le affidò a due guardie reali che le avrebbero dovute tenere al sicuro al ballo del Hotel Ritz e riportarle a casa sane e salve.
La allora diciannovenne Elisabeth, in divisa da ausiliaria, era uscita si per festeggiare ma anche per capire gli umori del popolo mentre la quattordicenne Margaret, in abito da sera, era “fuggita” dal palazzo reale per divertirsi e a quanto ci è dato di vedere riuscì nell’intento.
Eludendo il controllo delle guardie le nostre eroine scapparono dal Ritz ma salendo su due autobus diversi si divisero e da quel momento iniziò un estenuante inseguimento dal ritmo frenetico ed avvincente da parte della più assennata Elisabeth nei confronti della sventata ed irriducibile Margaret.
Le nostre “altezze reali” si troveranno in situazioni a volte piacevoli e a volte fuori controllo, in quartieri decisamente da evitare, in bettole, bordelli e bische a Soho, in barca sul Tamigi, a ballare al Chelsea Barracks , in una girandola di equivoci e colpi di scena ben congegnati.
In questa avventura però la futura regina non è sola perché sull’autobus incontra il giovane aviatore Jack, di origini proletarie, che intuito lo scarso senso pratico della ragazza la aiuterà prima pagandole il biglietto dell’autobus (è un classico che i ricchi e in questo caso anche di stirpe reale non abbiamo mai in tasca un soldo) e poi nel rocambolesco inseguimento.
Tra i due si instaurerà un rapporto particolare, anche perché ovviamente lui è all’oscuro della vera identità della ragazza (l’omaggio al film “Vacanze romane” di W. Wyler è esplicito) e all’alba per Elisabeth le differenze sociali avranno meno importanza e la principessa avrà una maggiore consapevolezza della realtà fuori dal “palazzo”.
Il film è girato con eleganza in una sorta di “screwball comedy” ed i personaggi di Elisabeth (Sarah Gadon) e Margaret (Bel Powley) sono ben delineati: la prima come è doveroso per una futura regina, giudiziosa ed attenta agli avvenimenti storici, la seconda – assolutamente il personaggio più riuscito – un miscuglio esplosivo di goffaggine, simpatia ed arguzia (le sue battute sono le migliori e le più spiritose del film)
Non manca al film, come già detto, un retrogusto acidulo ed una critica sociale: il potere qui rappresentato dalla regina Elisabetta I (Emily Watson) e dal re Giorgio VI (un irriconoscibile Rupert Everett) è lontano dalla gente comune, isolato ed arroccato in un mondo di privilegi, e poco sa o vuol sapere della vita e del destino dei suoi sudditi.
Quando Jack ed Elisabeth ascoltano in un pub alla radio il Discorso del re (in quell’istante credo che tutti in sala abbiamo pensato a Colin Firth) si avverte una forte emozione da parte degli avventori, un empatia verso quell’uomo che tutti sanno balbuziente; solo Jack invece polemizza perché in guerra quel re ha mandato persone come lui o comunque del suo livello sociale e quindi a lui paiono parole vuote.
Sempre il popolo si precipita davanti a Buckingham Palace emozionato ed in trepida attesa di condividere con i regnanti la gioia della vittoria e della ritrovata pace: il saluto dal balcone ci sarà ma il re è preoccupato per quella folla disordinata che dovrà essere rimessa in riga ed anche la regina è amareggiata di non aver potuto bere in santa pace il suo amato cocktail.
Insomma commedia agro-dolce, favola ma anche pacata riflessione
.”

 

Per farvi conquistare dall’atmosfera del film ecco il trailer (per ora solo in inglese):

 


 

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