Dal Vostro Inviato al Festival Sguardi Altrove

Ieri sera il vostro inviato ha partecipato alla giornata iniziale della 23esima edizione del festival milanese “Sguardi Altrove”, dedicato al cinema fatto dalle donne. Il festival propone oltre settanta titoli tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, selezionati tra oltre 800 opere iscritte, nell’ottica di costruire una nuova consapevolezza del valore femminile lanciando una sfida alle immagini stereotipate del cinema mainstream che spesso rinforza invece disvalori sociali e politici.

Particolarmente interessante per il vostro inviato la sezione “Nuovi Sguardi” del festival,  il concorso internazionale dii lungometraggi opere prime. Ieri in uno Spazio Oberdan gremito è stato proiettato il primo film in concorso “Ana Yurdu” (Madrepatria) della regista turca Senem Tuzen, al centro nella foto.

La regista turca Senem Tuzen intervistata al termine della proiezione

Racconta la storia di Nesrin, una donna borghese appena divorziata che da Istanbul decide di tornare nel villaggio di sua nonna in Anatolia per terminare il romanzo che sta scrivendo. Lì spera di trovare la tranquillità della vita lontano dalla città e la concentrazione della solitudine. Ma così non sarà perché  la raggiunge la madre, che rappresenta tutto ciò da cui Nasrin nella sua vita di donna “nuova” a Istanbul ha deciso di allontanarsi, per riuscire ad essere se stessa. La Tuzen rappresenta questo conflitto tra madre e figlia in modo magistrale. Per tutto il film il vostro inviato desiderava che Nesrin trovasse la forza di dire no. La madre a volte con dolcezza, spesso con le lacrime, mette in discussione tutto ciò che Nesrin pensa, fa, è. E Nesrin non riesce a dire no perché le radici culturali sono talmente interiorizzate nella coscienza che combatterle significa sopprimere prima di tutto una parte di noi stessi. Sarebbe bello che sull’onda del successo di Mustang qualche distributore italiano comprasse il film.

Molto bello anche il mediometraggio “One MIllion Steps” della regista tedesca Eva Stotz che attraverso gli “steps” di un tip tap ballato nelle strade di Istanbul rappresenta simbolicamente il milione di pccoli passi sulla strada della democrazia in Turchia.  Presentato della sezione “La Turchia dei nostri giorni” , uno dei temi su cui il festival di quest’anno focalizza l’attenzione.

Il festival continua a Milano fino a venerdì 25 marzo. Oggi sono in programma allo spazio Oberdan altri tre lungometraggi della sezione Nuovi Sguardi. Non perdeteli!

Questa voce e' stata pubblicata in Dai nostri inviati e contrassegnata con .

Lascia un Commento