L’ultima parola di Bryan Cranston

Siamo molto contenti che finalmente, dopo una lunga gavetta, sia stato riconosciuto il valore di Bryan Cranston.

 

Grazie alla sua pluripremiata interpretazione del professor Walter White in “Breaking Bad”, all’attore americano sono stati offerti ruoli da protagonista come nel caso di questa pellicola… non a caso coincisa con una candidatura come miglior attore ai prossimi Oscar.

 

Esce infatti giovedì prossimo “L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo” diretto da Jay Roach (“Austin Powers” e la saga di “Ti presento i miei”) è interpretato anche da Diane Lane, Helen Mirren, Michael Stuhlbarg, Louis C.K., Elle Fanning, John Goodman e Adewale Akinnuoye-Agbaje.


 

All’anteprima milanese per Amicinema c’era Anna Baisi alla quale lasciamo la parola per raccontarci il film.

“Fui minacciato di essere additato come comunista rovinando la mia carriera, se avessi fatto lavorare in “Spartacus”, il mio amico Dalton Trumbo, sceneggiatore inserito nelle liste nere. Ci sono momenti in cui bisogna lottare per i proprio principi. Sono davvero orgoglioso dei miei colleghi attori che usano la loro influenza pubblica per lottare contro le ingiustizie. A 98 anni ho imparato una lezione dalla storia: spesso si ripete. Spero che “L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo” ricordi a tutti noi che le liste nere sono state un periodo terribile per la nostra nazione, ma che possiamo trarne insegnamento in modo che fatti del genere non si ripetano mai più” – così Kirk Douglas si è espresso in una più ampia lettera aperta che ha fatto pubblicare prima dell’uscita del film.

E’ infatti in uno dei capitoli più oscuri della storia di Hollywood che si snoda la vicenda personale di Dalton Trumbo, intelligente, apprezzato e super pagato sceneggiatore che si vide chiudere le porte della Mecca del cinema quando alla fine degli anni ’40 – in piena psicosi collettiva anticomunista fomentata da stampa e media per creare quel clima di paura ed intolleranza che la Guerra Fredda contro la Russia richiedeva – si rifiutò di testimoniare di fronte alla famigerata Commissione per le attività antiamericane invocando il Primo emendamento della Costituzione che sancisce la libertà di parola.

 

Dalton Trumbo fu uno dei “Dieci di Hollywood”: attori, registi e professionisti del cinema che non vollero cedere sui loro principi di libertà e giustizia, che non vollero che i loro diritti civili fossero lesi e che non accettarono di salvarsi tradendo amici e colleghi: insomma persone da ammirare ma in quel periodo di oscurantismo la delazione fu premiata e l’onestà intellettuale calunniata e calpestata: ebbe inizio la cosiddetta caccia alle streghe.
Dalton Trumbo pagò duramente la sua integrità e per l’accusa di oltraggio al Congresso scontò undici mesi di prigione, fu inserito nella “black list” e quindi interdetto dalla sua professione con le ovvie conseguenze anche di natura economica.

Subì anche il pubblico ludibrio perché essere considerati comunisti e quindi traditori della patria, in quel clima di paranoica paura e manicheismo, era peggio che essere degli assassini e nel film questo “malessere” viene esplicitato in una scena impagabile ambientata nel carcere federale.
Il nostro “eroe” però non era tipo da arrendersi e sotto falso nome (anzi sotto molteplici nomi) scrisse di tutto e di più: B movie e sceneggiature infime ma anche capolavori premiati con l’Oscar (Vacanze romane e La più grande corrida) scritti in Messico dove si era rifugiato .
 
Nonostante tutto la sua vita ebbe il meritato ”happy end” – anche se dopo tredici anni di anonimato ed emarginazione – grazie all’attore Kirk Douglas ed al regista Otto Preminger che lo vollero accreditato come sceneggiatore ed inserirono il suo vero nome nei loro rispettivi film di successo “Spartacus” e “Exodus”, e con il placet di John Fitzgerald Kennedy (allora Presidente degli Stati Uniti) che disse che Spartacus gli era piaciuto si chiuse definitivamente quella vergognosa pagina della storia americana meglio conosciuta come maccartismo.

Il film è un dramma avvincente e commovente, costellato di battute ironiche, pungenti e anche divertenti e descrive il protagonista in modo brillante come peraltro era nella realtà; lo rappresenta nella vita pubblica di attivista politico ed artista ed in quella privata di marito e padre, mette in rilievo i pregi ma anche i difetti e le contraddizioni: il suo rapporto controverso con il denaro (comunista ma ricchissimo e amante del lusso), la tirannia verso la famiglia che comunque lo adorava e stimava e allo stesso tempo detestava per la sua testarda determinazione ed intransigenza e l’assenteismo affettivo.
 
Bryan Cranston offre una eccellente e partecipe interpretazione del protagonista (più che meritata la candidatura all’Oscar ) e non meno degni di nota sono gli attori comprimari: a partire da Diane Lane, meravigliosa ed efficace nella parte della protettiva moglie che riesce a tenere unita la famiglia dominata dal monumentale Dalton, Elle Fanning, fiera ed orgogliosa nella parte della figlia, John Goodman, grossolano ed avido produttore di pellicole “low budget” e poi ovviamente dalla sempre splendida Helen Mirren che interpreta la giornalista Hedda Hopper, la “pettegola” di Hollywood ed orribile portavoce dell’America “perbene/ista” (non meno orribili i piumati cappellini da lei indossati).

 

Cito in chiusura una frase dalla valenza altamente liberatoria del film “The front” (Il prestanome) che affronta lo stesso tema di questo film, pronunciata da Woody Allen ai membri della “Commissione” che gli chiedono i nomi dei “cospiratori comunisti”: “Fellas I don’t recognise the right of this Committee to ask me these kind of questions and furthermore, you can all go fuck yourselves.” (“Ragazzi io non riconosco a questa commissione il diritto di farmi questo tipo di domande e per di più potete tutti andare a farvi fot…e.”).
Dalton Trumbo fu più elegante ma quel diritto anche lui, con coraggio e dignità, non lo riconobbe mai.”

 

Vi ricordiamo che questo film lo vedremo anche nelle uscite infrasettimanali di Amicinema il 17 febbraio.

 

E se volete farvi un idea dell’interpretazione di Cranston ecco il trailer italiano!!

 


 

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