Banditi nel cinema italiano

Dal 19 dicembre presso lo Spazio Oberdan sarà proiettato “Italian Gangsters”, l’ultimo film di Renato De Maria presentato con grande successo di pubblico e critica all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e che parla della storia recente dei criminali italiani.

 

Ma chi sono questi personaggi e perche’ il cinema italiano ne e’ sempre stato cosi’ affascinato ?


 

Iniziamo con Luciano Lutring, detto “Il solista del mitra”. Morto nel 2013 e’ stato un popolare criminale degli anni ’50-’60, grandi alberghi, fuoriserie, belle donne, le celebri frasi in dialetto milanese pronunciate sui luoghi dei misfatti e il fucile mitragliatore nascosto nella custodia di un violino.

Nel 1966, con la regia di Carlo Lizzani, ispirato alla sua vita esce “Svegliati e uccidi“, interpretato da Robert Hoffmann, Lisa Gastoni e Gian Maria Volonté e musiche di Morricone. Del 1975 è un altro film, “Lo zingaro” di José Giovanni (tratto dal romanzo Histoire de feu dello stesso regista), nel quale Lutring è interpretato da Alain Delon.

 


 

Horst Fantazzini, detto “il rapinatore gentiluomo” e’ raccontato bene nel libro di Carlo Lucarelli “Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste”.
Protagonista di una lunga serie di rapine compiute in varie nazioni europee, per lo più rapine in banca, accompagnate da modi pacifici e non-violenti e noto per l’evasione nel 1973 dal carcere di Fossano conclusasi con una sparatoria nella quale vennero ferite tre guardie carcerarie ed egli stesso restò quasi in fin di vita.
Da questo episodio e’ tratto il film “Ormai è fatta!” del 1999 diretto da Enzo Monteleone con Stefano Accorsi nella parte di Fantazzini.

 


 

Pietro Cavallero (detto il Piero) era il capobanda della Banda Cavallero che insanguinò le vie di Milano ad inizio autunno 1967 nella tristemente celebre rapina all’agenzia n.11 del Banco di Napoli in largo Zandonai, il pomeriggio del 25 settembre di quell’anno.
Subito dopo la rapina in banca, i banditi seminarono per trenta lunghissimi minuti il terrore e la morte, impegnandosi in scontri a fuoco con le pantere della polizia all’inseguimento attraverso le vie della città.
Da questa vicenda è stato tratto nel 1968 il film “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani con Gian Maria Volontè nei panni di Cavallero, Don Backy e Ray Lovelock nei panni degli altri membri della banda e Tomas Milian in quelli del commissario Basevi.

 


 

Paolo Casaroli, detto “Il Dillinger bolognese” era un bandito bolognese di fede fascista, che commise numerose rapine ed alcuni omicidi a Roma nell’immediato secondo dopoguerra. Dalle sue vicende e’ tratto “La banda Casaroli” film del 1962 diretto da Florestano Vancini.

 

Luciano De Maria, mancato nel 2010, detto “il bandito gentiluomo” e’ stato il protagonista 1958 di quella che i giorni soprannomineranno “il colpo del secolo”, ovvero la rapina di Via Osoppo a Milano.
Il 27 febbraio 1958, sette uomini armati, incappucciati e vestiti con tute blu, assaltarono un trasporto valori blindato. Nessuno sparo, nessun ferito e un bottino ndi 590 milioni di lire.

 

Per finire con i protagonisti del film di Renato DeMaria, ecco la storia di Ezio Barbieri, il capo della banda della Aprilia nera.
Nato e cresciuto in via Pietro Borsieri a Milano, all’Isola (quartiere di Milano), a bordo di una Lancia targata 777 (il numero del centralino della polizia milanese), Ezio Barbieri e la sua banda formavano posti di blocco improvvisati derubando passanti, rapinavano banche o realizzavano scorrerie aventi come bersaglio industriali colpevoli di fare gli incettatori di merce con la borsa nera.
Arretrato Ezio Barbieri fu coinvolto suo malgrado (anche se su questo punto le versioni divergono) nella più grande rivolta carceraria del secondo dopoguerra, “La Pasqua rossa” del carcere di San Vittore di Milano, esplosa il 21 aprile 1946 e sedata quattro giorni dopo, da cui lo scrittore Alberto Bevilacqua ha tratto il romanzo “La Pasqua rossa”.
Barbieri vive attualmente a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia.

Al compagno di malefatte Sandro Bezzi (ucciso nel 1946 dalle forze dell’ordine fra via Morandi e via Bolzano a Turro) si ispirerà il film di Lattuada “Il Bandito” con Amedeo Nazzari.

 


 

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