Dal Vostro Inviato a Venezia: il giorno dell’ Arcobaleno

Giornata davvero intensa ieri per il Vostro Inviato a Venezia. Si inizia con un affollamento fuori dalla

Berenice Bejo e il regista Brady Corbet

norma in Sala Darsena per il primo film di Orizzonti della giornata. Si tratta di “Childhood of a Leader” del regista Brady Corbet. La ragione appare subito evidente: il cast è stellare: Berenice Bejo, Robert Pattinson, Liam Cunningham. Ma il bel Robert, informa il gionaletto della Mostra, non è presente perchè non desidera incontrare Kristen Stewart, protagonista di Equals, l’ultimo film della giornata. Il bello è che il Vostro Inviato Pattinson non riesce a individuarlo nemmeno nel film! Si racconta la storia di un ragazzino, figlio di un consigliere di stato americano impegnato nelle trattative che porteranno al trattato di Versailles e di una donna forse di origine ebraica, cattolica e molto religiosa. Entrambi i genitori sono con lui molto severi e molto freddi. La determinazione, l’intelligenza,l’ambiente che circonda il bambino ne faranno un ribelle aggressivo e indomabile. Questa la genesi di un dittatore, secondo il regista e la sceneggiatrice Mona Fastvold. Interessante anche cinematograficamente, la Storia irrompe nel film con un mix di immagini di repertorio e musica classica contemporanea, mentre il bambino è raccontato con inquadrature

Il regista e gli interpreti del film danese A War

ravvicinate mai banali. Insomma un film che sorprende e che finalmente fa discutere il pubblico!
 
Il secondo film di Orizzonti è il danese “A war” del regista Tobias Lindholm. Racconta le operazioni di un contingente di truppe danesi in Afghanistan. La prima parte ricorda altri film analoghi, the hurt locker o american sniper. Ma l’attenzione qui si concentra sull’impossibilità reale di aiutare i civili afghani, che di tali missioni dovrebbe essere lo scopo. La seconda parte prende quindi una strada completamente diversa, verso un finale amarissimo. Il vostro inviato non ama i film di guerra e anche questo non è esente da qualche clichè di genere. Lo riscattano un’attenzione non comune agli aspetti umani della guerra, la mancanza di retorica nazionalista filo occidentale e i bravissimi interpreti danesi. Tutti presenti in sala visibilmente commossi quando si sono accese le luci. Nel frattempo al lido la natura si scatenava, pioggia a catinelle, sole, e ancora pioggia. Red carpet zuppo ma anche un meraviglioso arcobaleno!
 

E arriviamo ai film in concorso della serata. Il primo, il film italiano “L’Attesa” è passato in contemporanea ai film di  Orizzonti e il vostro inviato non è riuscito a vederlo.Il secondo The Danish girl del regista inglese Thomas Hooper è la storia del primo caso di operazione transgender nella storia. E’ un biopic classico recitato magnificamente dai due protagonisti. Eddie Redmayne, assolutamente credibile in abiti femminili e Alicia Vikander nei panni di Gerda commuove. Il film ha ambientazioni splendide, ha ritmo, convince. Ma non esce mai dalla convenzione. Il coraggio del protagonista non viene raccolto dal regista e dallo sceneggiatore che lo trasformano in una favoletta benpensante.
 
 
Equals invece del giovanissmo regista americano Drake Doremus non può nemmeno contare sui suoi interpreti. Kristen Stewart e Nicholaus Hoult sono la Giulietta e Romeo di un mondo in cui provare emozioni è considerato un virus da debellare, perchè rende inefficienti gli esseri umani. Al vostro inviato è piaciuta l’ambientazione, che ricordava Her. Ma è l’unica somiglianza. La sceneggiatura è scontata, anche per chi, come il vostro inviato, non è un esperto di fantascienza. La trama non è originale. E infatti Simona Rosati, più esperta del vostro Inviato ha prontamnte identificato in “L’uomo che fuggì dal futuro (THX1138)” del 1971, primo lungometraggio di George Lukas, la fonte ispiratrice di questo film. Il bambino di About a boy non ha imparato a recitare e nemmeno Kristen Stewart, seppure più espressiva, riesce a far decollare il film.
 

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