I nostri e i vostri film di Natale

Oggi è il 25 dicembre e con piacere facciamo a tutti gli Amicinema e a tutti i visitatori del nostro sito, tantissimi auguri di Buon Natale !!

 

Se non siete già seduti al tavolo per affrontare il pranzo natalizio e avete voglia di immergervi nel cinema natalizio, vi proponiamo un sondaggio sul nostro gruppo facebook e i ricordi che Francesca ha voluto condividere con noi sulla sua pellicola preferita di Natale !!


 

Non ho dubbi: anche perché ho smesso da anni di rivedermi tra Natale e Capodanno “Il piccolo lord”, la saga di Asterix e i film di Chaplin, mentre continuo, imperterrita, a sorridere e a commuovermi con “Piccole donne”.

Sto parlando ovviamente della versione del 1949, diretta da Mervin LeRoy – non di una delle altre sei che a mio parere infelicemente sono state tratte dal romanzo di Louisa May Alcott – che è quella che “passano” sempre appunto tra Natale e Capodanno e che, vogliamo dire, è quasi meglio del romanzo stesso.

La storia è notissima. Siamo nel New England, negli anni della Guerra di Successione, dove vive la famiglia March, composta da madre, donna attenta e misericordiosa, padre, assente perché al fronte, e quattro sorelle dal carattere che più diverso non si può: Jo, il “maschiaccio”, che sogna di diventare una grande scrittrice; Meg, la maggiore, la “piccola donna” pratica ma inguaribilmente romantica; Amy, la “sofisticata”, vezzosa ed egoista; Beth, la minore, dolce, timida e malaticcia, con la passione per il pianoforte. L’arrivo nel paese di Laurie, il bel nipote dell’anziano e scorbutico vicino di casa, darà avvio alla vicenda: innamorato di Jo ma da lei respinto, sposerà Amy.


Intanto la povera Beth si ammala, e la scena della sua morte nel salotto è una delle più zuccherose e commoventi di tutto il cinema di genere, mentre il padre, ferito in guerra, ritorna a casa.

La vita scorre e gli anni passano: Jo si trasferisce a New York, inseguendo il sogno di diventare scrittrice, e lì conoscerà un bel professore – un giovane e affascinante Rossano Brazzi – che si innamorerà di lei e che verrà a cercarla in moglie quando Jo tornerà a casa.

Il finale vede un dolce e caldo interno di famiglia, che è ora cresciuta: Amy con il marito Laurie, Meg sposata con il bravo John Brooke e già mamma di due gemelli e Jo, che si scopre innamorata del suo mentore newyorchese.

Un film di buoni e sani sentimenti, a cominciare dalla simpaticissima scenetta iniziale, che ci regala una giovanissima e già strepitosa Liz Taylor e che ci fa vedere le quattro sorelle rinunciare alla preziosa colazione di Natale in favore di una famiglia povera.

 


 
Tra le mie scene preferite, senz’altro anche quella in cui le quattro sorelle vanno “al negozio” per comprarsi i loro regali di Natale.con i soldini dati dalla ricca zia (che non poteva mancare, ovviamente, nella trama del film). Ognuna, golosamente, si sceglie quello che più le si addice: Jo, un libro; Amy, dei dolcetti; Beth, della musica; Meg, dei nastri…ma poi rinunceranno di comune intento a tutto, per acquistare invece con la stessa cifra un paio di guanti per la loro amorevole mamma.

Certo, il film dopo la morte di Beth perde un po’ della sua grazia e diventa un po’ noioso, ma rimane a mio parere un Grande Classico della Storia dei Film Natalizi: innanzitutto ha fatto nascere una stella, Liz Taylor; poi, ha creato un archetipo della mitologia femminile, “Jo”; poi, è pieno di quei buoni sentimenti e di quei sani messaggi che forse dovrebbero rimanere validi anche per la generazione dei nativi digitali.”

 

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