Che strano chiamarsi Federico !

Mercoledì 18 settembre “Che strano chiamarsi Federico!” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

Dati Tecnici
Regia: Ettore Scola
Con: Tommaso Lazotti, Maurizio De Santis, Giulio Forges Davanzati, Ernesto D’Argenio.
Durata: 93 min

 

Trama del film
“Da un Maestro del cinema, il commovente omaggio a Federico Fellini, il più grande regista italiano di tutti i tempi. In occasione del 20° anniversario della scomparsa.”


Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=3xi8u9l3Lyw

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  1. Cristina Ruggieri scrive:

    Ho visto quasi tutti i film di Fellini, e dagli anni ’70 in poi, quando uscivano al cinema. Quasi mai la sua sensibilità coincideva con la mia, ma non potevo fare a meno di rimanere affascinata dai suoi sogni trasformati in film e dalla generosità con cui li regalava al suo pubblico. Ecco, Scola è riuscito a trasmettermi in questo film esattamente le stesse sensazioni dei film di Fellini. Impossibile etichettarlo. Non è un documentario, ma non è nemmeno totalmente un film di finzione. E’ il ricordo di un amico, che segue i suoi personalissimi ricordi ma allo stesso tempo restituisce l’atmosfera che Fellini creava nei suoi film. Esemplare in questo senso la bellissima sequenza con Sergio Rubini che da sola, per me, vale il biglietto del film. Altra nota, ho trovata bravissimo Tommaso Lazotti, che recita la parte del giovane Federico, alla sua prima esperienza sullo schermo. E’ proprio vero che per un attore è fondamentale essere diretto da un grande regista.

    • Cristina Bellosio scrive:

      Concordo, Tommaso Lazotti se la cava proprio bene nei panni del giovane Federico..tra l’altro è nipote di Scola…Il cameo con Sergio Rubini effettivamente merita…

  2. Cristina Bellosio scrive:

    Alla fine della visione del film un senso di insoddisfazione rimane..La prima parte appassiona e coinvolge : il regista ricorre al bianco e nero per narrare le tappe di esordio del talento felliniano e della nascita della sua intensa e duratura amicizia con Federico. Poi la narrazione delle vicende di vita passa in secondo piano per lasciare maggiore spazio al tentativo di fornire un ritratto della personalità matura dell’uomo e dell’artista. Qui il film sembra arenarsi, perdere fluidità ed efficacia. Scola cambia registro e sembra soffermarsi troppo sulla necessità di rendere omaggio alla grandezza artistica di Fellini…

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