Un viaggio nei luoghi di “The angel’s share”

Angel’s Share è un notiziario online in lingua italiana sul whisky il cui scopo è diffondere maggiormente la cultura sul whisky e in particolare sui single malt.

Quale migliore voce da ascoltare per avere qualche commento su come il tema del whisky e’ stato trattato nel film di Ken Loach e anche qualche informazioni sulle location della pellicola nel caso qualcuno sia interessato a farci un giro durante una vacanza in Scozia (consigliatissima comunque anche indipendentemente da questa possibile visita !!).

Lasciamo quindi la parola a Davide.

 

Parliamo del ruolo del whisky nel film e di come è stato trattato.
Si tratta di un ruolo di “sfondo” ma molto accurato. Lavoro di 9 mesi per cercare le location, Charles McLean (noto esperto e scrittore di fondamentali libri sul whisky scozzese) che doveva fare solo da consulente ma che poi ha una parte importante nel film (“Il Master of the Quaich McAllister”) e che ha sistemato e ne curato tutti gli aspetti, compresa la terminologia e suggerendo l’approccio all’argomento.
Il film avrebbe dovuto essere girato in gran parte ad Islay ma problemi logistici hanno spinto la produzione in altre direzioni; probabilmente piazzare qualche decina di persone sull’isola per qualche settimana sarebbe stato un problema, chi c’e’ stato dovrebbe comprendere.

Le distillerie che si vedono sono:

  • Glengoyne in esterno, quando i ragazzi vanno a fare la loro visita, guidati dal loro tutor;
  • Deanston per gli interni e con il distillery tour che, per chi ha visitato già le distillerie, può capire che è stato fatto da una addetta ai lavori;
  • Balblair dove si svolge la parte finale del film, soprattutto nelle warehouse.

 

Il whisky Malt Mill (inizialmente doveva essere Port Ellen) è quello oggetto della lotta tra collezionisti nella parte finale del film.
I brand di whisky non sono stati mascherati, appaiono tutti senza modifiche, oltre alle distillerie  e ai malti del gruppo, a Deanston si vedono per esempio le bottiglie di Ledaig; poi ricordo Springbank 32, primo riferimento al whisky nel film e Cragganmore durante un blind tasting.
Devo dire bella la scelta di Balblair, che ho ben fresca in mente, per la sua posizione molto a nord, in una zona molto isolata e senza nulla intorno. I ragazzi che si avvicinano alla distilleria e si accampano su una collina vedendola quasi come un miraggio.

 

Davide ci ha raccontato anche un episodio molto gustoso che e’ legato al film e alla bottiglia di Malt Mill.

 

Per una volta la realtà coincide con la fantasia. Accade in Scozia dove la trama immaginaria dell’ultimo film di Ken Loach The Angels’ Share ha trovato un riscontro tangibile nella distilleria del prestigioso single malt Lagavulin sull’isola di Islay, dove è stato presentato ieri l’unico esemplare rimasto di Malt Mill, la bottiglia contenente il distillato allo stato puro raccolto nel giugno del 1962 direttamente dagli alambicchi della Malt Mill Distillery di Lagavulin pochi giorni prima che venisse smantellata.
A convincere l’attuale distillery manager di Lagavulin, Georgie Crawford, a svelare al grande pubblico la presenza di questa bottiglia è stata proprio la pellicola vincitrice del Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes. Il film, incentrato su un’immaginaria vendita all’asta di un’ultima botte di Malt Mill, ha spinto la master distiller di Lagavulin a rivelare al mondo intero che invece quell’ultimo esemplare esiste veramente e che da oggi potrà essere ammirato all’interno della distilleria da tutti gli appassionati e curiosi.
Fino a ieri l’esistenza di questa bottiglia era considerata solo una leggenda dato che dopo lo smantellamento della Malt Mill Distillery se ne erano perse le tracce. In realtà è da quel lontano 1962 che questo esemplare viene lasciato in eredità da un mastro distillatore all’altro per essere custodito gelosamente in un luogo segreto e sicuro. Il motivo di tanto mistero è dato dal fatto che il Malt Mill rappresenta il DNA di Lagavulin, l’essenza cioè delle sue note di gusto e della sua identità: se la bottiglia lasciasse la distilleria, la ricetta e i segreti dei master distillers di Lagavulin rischierebbero di essere copiati e snaturati nella loro unicità e secolare prestigio.

 

Concludiamo questo veloce giro nel mondo del whisky con le note dei Proclaimers e della canzone che fa da colonna sonora a “La parte degli angeli”.

 

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