Stay hungry stay foolish – Note su “Sulla Strada” di Jack Kerouac

La frase resa famosa da Steve Jobs trasuda da ogni pagina di questo romanzo di Kerouac. Sal e Dean sono affamati di vita, di avventure, di sesso, d’amore, di amicizia, di alcool, e anche spesso di cibo, visto che sono sempre squattrinati. Ma sono anche pazzi, perchè vivono all’opposto del senso comune, cercano l’avventura in compagnia, piuttosto che la sicurezza borghese del focolare domestico. Lo stile di Kerouac è lo specchio fedele: frasi lunghe quasi senza punteggiatura, dense di immagini e di storie apprese sulla strada.

Sal, senza Dean, è anche senza risorse. Il suo primo viaggio in California, in cui Dean entra solo in parte a Denver, si conclude tristemente, senza soldi, senza donna, senza bop. Il vero centro di gravità è Dean Moriarty. Lui sì perennemente affamato ed entusiasta  di tutto ciò che incontra, persone, paesaggi, donne, amici. Tanto che di fronte a un nuovo incontro, a una nuova possibilità ciò che già conosce impallidisce. Dean parla senza fermarsi mai, pianifica la sua giornata e quella degli altri, in un continuo movimento, on the road, tra l’est (New York) e l’ovest degli Stati Uniti, attraversando ogni volta l’intero continente. Sal Paradise, studente universitario e scrittore, sarebbe una persona tranquilla e posata se la sua strada non avesse incrociato quella di Dean. Dean è come la pila che gli dà la carica  per partire, per conoscere, per vivere. Eppure, per il senso comune, Dean è il diavolo che porta Sal sulla cattiva strada. E come potrebbe essere altrimenti? I matti affamati di vita fanno paura alla maggioranza di noi, anche se, in fondo, sono loro che riescono a cambiare la nostra percezione del mondo.

Colpisce oggi “Sulla strada” di Kerouac per la sua modernità. E’ scritto nel 1951, ma potrebbe essere uscito dalla penna di uno scrittore contemporaneo. Però l’America che racconta, con le sue diversità e i suoi paesaggi, forse oggi non esiste più, seppellita dai centri commerciali omologati e uguali ovunque. Riuscirà Walter Salles a riportarla in vita per noi?

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