Magico Miyazaki

Per anni lo splendore, la magia e la poesia di Hayao Miyazaki sono rimaste  fuori dalle nostre sale cinematografiche, come se non ce ne fosse bisogno.
 
Ed è stato finalmente nel 2003 che questo delicato, visionario e profondo disegnatore si è svelato a noi con il bellissimo “La Città Incantata”, film che ha consacrato lui e il prolifico “Studio Ghibli”, creato con un altro disegnatore altrettanto bravo, Isao Takahata, ad un successo meritato e persistente.
Merito soprattutto della giuria del Festival di Berlino che nel 2002 premiò il film con l’Orso d’Oro, ponendo le basi al premio Oscar nel 2003 e
permettendo di diffonderlo ad un  pubblico più vasto e finalmente in Italia.

 

Da allora ogni film di Miyazaki è stato un successo, per grandi, soprattutto,  come ”Il castello errante di Howl”, ma anche per bambini, con “Ponyo sulla scogliera”. Il successo e la consacrazione hanno finalmente permesso di sdoganare  anche i cartoni che Miyazaki ha realizzato prima de “La Città Incantata”  e che da pochi anni  vengono finalmente riproposti al grande pubblico nelle nostre sale cinematografiche, l’unico posto dove la magia di Miyazaki può propagarsi alla massima potenza ed è così che finalmente abbiamo apprezzato solo nel 2009 il tenero  “Il mio vicino Totoro” (creato nel 1988), dal 12 novembre 2010 “Porco Rosso”(1992) e dal prossimo 25 aprile finalmente il poetico “Laputa, Castello nel Cielo”, creato nel 1986.

 


 

Nulla ormai ci trattiene dallo sperare nella distribuzione dell’incantevole “Kiki, consegne a domicilio”, di un altro capolavoro come “Nausicaa nella Valle del Vento“ e una riproposizione nelle sale italiane del più bello in assoluto “Principessa Mononoke” , che era già stato malamente distribuito in Italia, in poche sale,  già nel 2000 con un doppiaggio alterato rispetto al testo originale, e riproposto in una versione originale correttamente sottotitolata  al Festival di Roma del 2010, dove si è reso omaggio al grande artista presentando anche gli altri suoi film in versione originale, compreso “La Città Incantata”.

 


 

Perché la grande distribuzione cinematografica ci abbia privati per anni in Italia di queste meraviglie è un mistero, forse non erano i tempi giusti per far apprezzare ad un pubblico più vasto gli “anime”, cartoni animati non solo per bambini, anzi, forse più per adulti che per piccoli, o forse è giusto così che questa poesia giunga a noi oggi, quando i temi più cari a Miyazaki, la violenza contro la natura, l’abominio e la desolazione della guerra, la paura dell’ignoto e del diverso sono sempre più attuali e messaggi positivi di riscatto come  l’amore,  l’amicizia e la bellezza  possano colpire profondamente.

Ma chi ha scoperto Miyazaki,  chi lo ama,  non ha comunque perso tutto ciò in questi ultimi 15 anni grazie ad una distribuzione home video che  ha risentito di poche limitazioni (seppur a volte con i sottotitoli in italiano) e che ha permesso di far conoscere tutti i capolavori di questo genio, seppur tutt’altra cosa rispetto a quello che una sala cinematografica può dare a questo genere, dove il tratto della grafica tradizionale regala emozioni di semplice bellezza  che nessuna computer grafica potrà mai dare.

E tutta la magia e il mistero dello spirito delle cose, della natura, degli animali, degli elementi, della natura umana stessa, influenzate certo dallo shintoismo giapponese che pervade i suoi film ma soprattutto dalla sensibilità profonda del grande artista e dalla sua capacità di riportarci all’incanto di un bambino, non può che venire fuori prepotentemente e colpire al cuore, assieme alle note altrettanto toccanti  di Joe Hisaishi, il compositore delle colonne sonore dei film di Miyazaki.

 

Buona magica visione!

 

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  1. Sonia Giansanti scrive:

    Ancora prima di questi lungometraggi, chi come me ha sempre seguito gli anime fin dalla loro “invasione” negli anni ’70 con Goldrake a fare da apripista, non può certo dimenticare serie come Lupin III (serie giacca verde), Heidi, Anna dai capelli rossi, Marco, Rascal il mio amico orsetto. Fu però Conan quella che più di tutte rappresentava molti temi cari al maestro dell’animazione giapponese.

  2. Stefano Chiesa scrive:

    Io aggiungerei anche “Lupin III . Il Castello di Cagliostro”
    (http://www.youtube.com/watch?v=rHTtv0E7I28) che e’ stato riproposto dalla Yamato Video qualche anno fa anche al cinema.
    Non e’ propriamente un personaggio del maestro giapponese, ma e’ un film divertentissimo e in puro “Miyazaki-style” !!!

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