Richard Brooks con ZARBOcineD’ESSAI

Durante i nostri appuntamenti settimanali abbiamo colto da molti di voi un forte desiderio di poter partecipare anche a proiezioni di buoni film degli anni passati.
Per fortuna Milano e’ piena di iniziative di questo tipo, sia organizzate dai cinema piu’ famosi (come lo Spazio Oberdan) che dai centri piu’ piccoli (ma non per questo con minor cura e passione).
 
Lo “ZARBOcineD’ESSAI” e’ una di queste realtà e siamo contenti di poter pubblicizzare le loro proiezioni domenicali (ore 21.15) che si terranno presso il circolo Arci “Métissage” (via De Castillia fronte n.8 -quartiere Isola- MM2 Garibaldi o Gioia).

 
A partire da domenica 15 gennaio 2012 e’ previsto un breve ciclo di 4 film dedicato a Richard Brooks.

 

IL FIGLIO DI GIUDA (1960)  (15 gennaio 2012)

È in assoluto il miglior film USA del 1960, e uno dei migliori di Richard Brooks, romanziere, sceneggiatore e regista: un saggio inquietante e geniale sulla religiosità dell’homo americanus.
Dal romanzo (1927) di Sinclair Lewis.
3 premi Oscar a Brooks (sceneggiatore), Burt Lancaster e Shirley Jones.

 
 
A SANGUE FREDDO (1967)  (22 gennaio 2012)

Dal romanzo di Truman Capote ispirato a un fatto di cronaca.
Usando il libro di Truman Capote che aveva intervistato in carcere e ricostruito attraverso i protagonisti l’intera storia,
Brooks si limita a mostrare da vicino i fatti senza moralismo, provocazione o retorica, con un’asciuttezza imperscrutabile che dà al film una scansione avvincente ed una celerità offensiva.
Il regista lascia trascolorare sul volto degli attori (inimitabile Scott Wilson) l’ansia, la paura, la brutalità, come se essi ne fossero vittime esattamente quanto la società in cui sono nati e nella quale hanno ucciso
Un Bianco&Nero meraviglioso del più grande direttore della fotografia del cinema americano: CONRAD HALL.
 
I PROFESSIONISTI (1966) (29 gennaio 2012)
Burt Lancaster, Lee Marvin, Robert Ryan, Jack Palance, Claudia Cardinale

Richard Brooks, autore, in tutti i sensi, del film, è un regista un po’ sottovalutato.
Probabilmente il senso dell’avventura che traspare in ogni suo film non è piaciuto a chi giudica i film d’azione un sottogenere.
Certamente un film sull’amicizia virile, ma senza il compiacimento che spesso questo tema comporta.
Il rispetto per la donna è tutto nel gesto finale, la liberazione, in cambio di nulla, di colei per la quale hanno rischiato la vita.
Un grande film in attesa di un giudizio finale più onesto da parte di chi lo ha inserito nell’anonimo mucchio dei film da gettare.
 
DOLLARS (Il genio della rapina) (1972)   (5 febbraio 2012)
con Warren Beatty e Goldie Hawn

Una commedia marxista in tono poliziesco.
“Senza i ladri le banche non esisterebbero”, “Rubare è un lavoro, non una crociata”), il film trova la sua vera messa a fuoco nella caccia interminabile che si apre quando il regista del furto (non della rapina come si dice nel titolo italiano) viene imprevedibilmente individuato dalle sue vittime.
Nel terzo finale del film un gruppo in competizione selvaggia, individui disperati e privi di scrupoli come animali (una situazione tipica nei film di Brooks: si pensi a Odio implacabile e L’ ultima minaccia), si insegue tra auto, camion, treni, fino alla fine del film stesso, dimostrando con l’azione e le immagini l’assunto della storia: sono i soldi che generano e governano la follia degli uomini e non il contrario.

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