A dangerous method

Mercoledi’ 5 ottobre “A dangerous method” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amici del Cinema. Abbiamo raccolto i commenti di chi ha visto il film quella sera.

Silvia
“il film è sicuramente ben fatto e consigliabile. Personalmente non l’ho trovato “emozionante”, nel senso che mi aspettavo un coinvolgimento emotivo che non ho provato, ma questo è un punto di vista molto personale”

Cristina
“Consiglio vivamente il film…anche perchè dà risalto alla figura di Sabina Spielerein per molto temo scarsamente considerata. La Spielerein non solo è stata la prima donna psicoanalista, ma ha fortemente contribuito allo sviluppo di due concetti essenziali del pensiero psicoanalitico : la pulsione di morte e il controtransfert… C’è da chiedersi se senza di lei il pensiero di Freud e Jung avrebbe avuto uguali opportunità di evoluzione..”

Eremita Di Città
“Sul rapporto tra Sabina Spielrein e Jung si era già puntata la macchina da presa di Roberto Faenza quando girò ” PRENDIMI L’ANIMA”, guardare quest’altra versione o sentire un altra campana aiuterà molto a cogliere tanti altri aspetti del diario originale.”

Stefano
“Io personalmente amo Cronenberg quando e’ piu’ eccessivo e quando i corpi dei suoi attori quasi portano le stigmate delle sue idee (e’ un regista crudelmente esigente). Detto questo questa opera è ben diretta e recitata, una piacevole visione, pero’ non mi ha coinvolto piu’ di tanto.  Fassbender molto bravo nella parte di Jung, Mortensen invece non mi convince molto nella pelle di Freud.”

Michela
“Visto “A dangerous method”…quando si riporta una storia veramente accaduta ci sono pochi spunti nella scenaggiatura ove stupire, dunque sono la regia il montaggio la fotografia l’interpretazione che devono lasciare il segno…ho trovato tutto abbastanza piatto…in effetti l’unica cosa interessante è la storia che non conoscevo…a voi buona visione”

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