La versione di Barney tra cinema e letturatura

Sono convinto che sia necessario non limitarsi nell’affrontare un film, ma cercare sempre di cogliere oltre all’aspetto principale anche le sfumature e anche quello che ha ispirato, in un modo o nell’altro, la creazione del lungometraggio.

 

Nel caso del film “La versione di Barney” e’ quasi obbligatorio conoscere qualcosa del libro che ne ha dato origine e del quale speriamo sia stato mantenuto lo spirito originale.

 

Per questo ho chiesto gentilmente a Cristina Ruggeri, amante dei libri e in particolare di quello di Mordecai Richler, se voleva condividere con gli “Amici del Cinema” le sue impressioni e i suoi punti preferiti di questa opera.

 

Ecco il suo commento (preso direttamente da Anobii il social network dedicato ai libri):

 

Uno dei miei libri cult, divertente e commovente, un uomo protagonista di cui è impossibile non innamorarsi. La scrittura di Mordechai Richler è inizialmente ostica, incomprensibile, segue la vita attraverso il flusso dei pensieri del vecchio Barney, piuttosto che cercare di imprigionarla in un racconto sensato.

E come la vita che racconta è imperfetta, con le sue continue digressioni, le sovrapposizioni dei piani temporali, le citazioni, i riferimenti comprensibili solo ad una seconda lettura. Ma proprio per questo la versione di Barney è “vera”. Non una versione romanzata e quindi falsificata della sua storia, ma proprio la sua verità.

Detto in altri termini, così come l’imperfezione dei personaggi ci conferma che stiamo parlando di esseri umani reali, l’imperfezione della scrittura ci conferma che non stiamo leggendo un romanzo, ma la verità – nella versione di Barney – naturalmente.

Mi ha colpito anche la sensibilità con cui uno scrittore nato negli anni venti sia riuscito a raccontare l’anima della nuova donna che esce dal novecento, ancora divisa tra tradizione e nuova identità.

In fondo le tre mogli della versione di Barney rappresentano le tre scelte possibili di fronte a questo dilemma:

- Clara vuole esprimersi nella sua qualità di artista e si ribella ai dettami della tradizione (la famiglia) al punto da essere spedita in un ospedale psichiatrico (e quante ce ne sono di storie di donne finite così in quegli anni)

- La seconda signora Panofsky è perfettamente integrata nel ruolo di moglie e madre (se lo diventasse)

- Miriam è la sintesi – perfetta per Barney – di donna che diventa moglie e madre pur non perdendo la capacità di essere nel mondo, anche se rinuncia alla sua “carriera”.

Insieme scoprono troppo tardi che questa sintesi non basta. Che Miriam si sente menomata, incompleta, insicura.

In un certo senso non so, se c’è ad oggi una risposta a tutto questo. Le donne sono entrate nel mondo, uscendo dalla famiglia, e stanno lasciando la loro impronta. Spesso però pagano prezzi molto alti.

Mordechai Richler una risposta, sconsolata, sembra darcela: la sintesi Miriam funziona per Barney (l’uomo), ma non per Miriam (la donna) nonostante l’amore.

La pagina che racconta l’ultimo pranzo al Ritz tra Miriam e Barney è forse tra le più indimenticabili che io abbia letto. E ogni volta, puntualmente, mi commuove alle lacrime dalla prima all’ultima parola. ”

 

Per darvi invece una idea (purtroppo davvero parziale e a volte leggermente fuori contesto) di come scrive Richler ecco qualche citazione, scelta sempre da Cristina, da questo libro:

 

Ma ho anch’io i miei princìpi. Non ho mai venduto armi, droga o cibi dietetici. “

” Blair è un grigio burocrate e basta. arrivato in Canada negli anni Sessanta, da Boston, per sottrarsi alla leva, come Dan Quayle e Bill Clinton. Questo agli occhi dei suoi studenti ne fa una specie di eroe, anche se personalmente la sola idea che si possa preferire Toronto a Saigon mi lascia basito.”

” Ci sono padri che alla nascita del pargolo mettono via qualche bottiglia di quello buono, così quando il piccino sarà un adulto ingrato potrà berselo alla faccia loro. Io mi sono regolato diversamente, e al compimento del sedicesimo anno regalerò a ciascuno di voi i cento libri che ho amato di più quando ero un ragazzetto ignorante “.

” Ormai, aprendo i giornali, guardo prima la Borsa e poi i necrologi, scrutando l’ultima pagina alla ricerca di nemici cui sono sopravvissuto e di mostri sacri usciti di scena. “

” In mezzo a tutti quegli sconosciuti che gremivano il Ritz mi sentivo completamente fuor d’acqua. Mi giravano potentemente le scatole, ma all’improvviso tutto cambiò: dal sen della stanza affollata, come ululava ai tempi Howard Keel, emerse la donna più bella che avessi mai visto. Lunghi capelli neri come l’ala di un corvo, fantastici occhi blu, pelle d’avorio; era slanciata, avvolta in un vestito di chiffon azzurro, e si muoveva con una grazia stupefacente. Oh, quel volto di incomparabile bellezza. “

” C’è stato un tempo in cui osavo sognare che Miriam e io, superati i novanta, saremmo spirati insieme, come Filemone e Bauci. E allora un munifico Zeus, con un lieve tocco del caduceo, ci avrebbe trasformato in due alberi vicini, coi rami che si sfiorano d’inverno, le foglie che si intrecciano a primavera.

 

Che possano essere stati utili per ispirarvi un nuovo acquisto in libreria ?

 

Ne riparleremo sulle pagine del gruppo dopo la visione del film del quale vi mostriamo qui sotto il trailer italiano

 

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