C’eravamo tanto amati

Commedia, Italia, 1974

Regia: Ettore Scola

Attori principali: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli

Durata: 125 minuti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL FILM
Tra i più memorabili esempi di commedia all’italiana, percorre circa 30 anni di storia della penisola.  Il film è una fotografia, vista con l’occhio della sinistra dell’epoca, delle occasioni mancate, delle energie sciupate, delle speranze e degli ideali traditi e lascia l’amaro in bocca per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, dove il fallimento dei protagonisti è anche quello di un intero Paese.

 

LA TRAMA
Gianni, Antonio e Nicola sono tre partigiani divenuti amici durante i giorni della guerra della liberazione, dopo la fine del conflitto si dividono: Nicola ritorna a Nocera inferiore, dove fa l’insegnante, Antonio va a Roma dove riprende il lavoro di portantino in un ospedale, e Gianni a Pavia per riprendere gli studi di giurisprudenza. Qualche tempo dopo, Gianni e Antonio si ritrovano casualmente in una trattoria di Roma. Gianni è ora un avvocato tirocinante, mentre Antonio si è fidanzato con Luciana, aspirante attrice della provincia udinese conosciuta in corsia.
Gianni, Antonio e Nicola si innamorano tutti a turno di Luciana e mediante l’amore per lei percorreranno la storia di trent’anni del dopoguerra italiano, vivendone le speranze e le delusioni di un futuro migliore che non si realizzerà come lo avevano sognato ai tempi delle lotte partigiane.
Scoperta è l’intenzione degli autori di identificare in Antonio, colui che non svende i propri ideali a costo di emarginazione e sacrifici, il partito comunista dell’epoca, e in Nicola i movimenti intellettuali del dopoguerra, privi di base popolare e politicamente inconcludenti. Gianni rappresenta invece l’idealismo che viene a compromessi con il potere e che a esso si vende per denaro, accusa che allora veniva rivolta dalla sinistra ai partiti che governavano insieme alla Democrazia Cristiana. Luciana, infine, è l’Italia, da tutti e tre amata e da due di loro delusa, che alla fine rimarrà con chi non l’ha mai tradita e cioè Antonio (che non ha tradito neanche i suoi principi).

 

IL REGISTA
Il cinema di Ettore Scola ha un suo rigore e una sua particolare delicatezza. Il suo è lo sguardo di chi conosce bene l’Italia, le sue rivoluzioni economiche, le sue contraddizioni e soprattutto il senso di riscatto e di adattamento,dei suoi abitanti. I film di Scola sono capitoli di un grande romanzo che ha per tema il lato buffo dell’esistenza. I suoi personaggi non sono mai vaghi, ma spigolosi, ben delineati, a volte anche malinconici, tuttavia sempre spontanei.

 

QUALCHE LINK

Il trailer

La colonna sonora

Cineforum a Nocera inferiore

La nostra generazione ha fatto veramente schifo..

“Per tutti questi anni non ho fatto altro che pensare a te!”.”E ma io no!”

 

SECONDO NOI E’ UNO SPLENDIDO QUARANTENNE PERCHE’…

Perché Scola interpreta la Storia italiana dal Dopoguerra agli anni ’70 con lucidità e profondità valide ancora oggi. E per la struttura del film, che anticipa alcuni meccanismi utilizzati dai registi contemporanei.

 

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  1. un film che mi ha segnato.al liceo ne parlavo sempre tanto che in un gioco di classe per gli anni seguenti mi hanno affibbiato il titolo del film come identificativo. Lo adoro!

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